AGI - Un "infaticabile" campione della più grande democrazia asiatica, un visionario che incise con la sua azione politico-economica sui rapporti tra il Giappone e il resto del mondo. Così l'ambasciatore Umberto Vattani, presidente della Fondazione Italia Giappone, ricorda Shinzo Abe, l'ex premier nipponico assassinato da un folle durante un comizio elettorale a Nara. "Provo un senso di sgomento e di orrore, un nodo alla gola".
"Abe è stato una delle principali personalità politiche, una delle più straordinarie del dopoguerra - osserva Vattani - che ha rilanciato i rapporti politici ed economici del suo Paese con le nazioni vicine, ma ha anche rafforzato i legami con i Paesi europei, Italia in particolare, e con gli Stati Uniti, l'America Latina e l'Africa. Per tanti anni e a più riprese è stato capo di un governo che ha inciso profondamente sul sistema economico, introducendo maggiore dinamismo in una fase in cui stentava a ripartire, con misure innovative e la nuova strategia che da lui prese il nome di Abenomics".
In particolare, prosegue Vattani, "dobbiamo essergli grati perche è stato lui a firmare l'accordo di partenariato con l'Europa che non è solo un accordo di libero scambio, ma molto di più. Grazie a quest'accordo, concluso dopo laboriose trattative, non solo siamo riusciti ad avvicinare i punti di vista europeo e nipponico, ma a instaurare un clima di collaborazione e fiducia. Ne vediamo gli effetti più recenti nella decisione giapponese di partecipare per la prima volta al vertice Nato".
Il trattato firmato da Europa e Giappone, vigente dal 2018, non solo prevede come obiettivo l'abolizione progressiva di tutte le tariffe doganali, ma, ricorda Vattani, "si estende alla cooperazione politica e alla convergenza militare e strategica tra i governi coinvolti".
"Abe era un visionario e grazie al suo esecutivo - prosegue Vattani - l'Italia ha avviato una collaborazione anche nel campo degli armamenti con Tokyo, che siamo certi gli ultimi avvenimenti contribuiranno a intensificare. Già prima del Covid c'era stata, grazie a questa collaborazione bilaterale, un'accelerazione dell'interscambio con benefici reciproci e lo sviluppo di joint venture".
"Perciò", conclude il presidente della Fondazione Italia Giappone, "proviamo un sentimento di profondo cordoglio, una tristezza da esprimere all'ambasciatore del Giappone in Italia e ai tanti amici giapponesi, che avvertono come una profonda ferita questo gesto insano. Infine vorrei ricordare, ma non come un dettaglio marginale, che Abe è stato a lungo guida di una delle grandi democrazie asiatiche. Non dimentichiamo che ci sono, in Asia, democrazie importantissime come il Giappone, dove il rispetto dei diritti umani e i principi di uguaglianza e dignità delle persone sono profondamente sentiti".