AGI - Secondo turno delle elezioni legislative in Francia, con la coalizione del presidente centrista, Emmanuel Macron che cerca di resistere alla sfida di una nuova alleanza di sinistra. Il voto sarà decisivo per l'agenda del secondo mandato del Presidente, dopo la sua rielezione ad aprile.
Al leader 44enne serve la maggioranza per far rispettare i promessi tagli alle tasse, la riforma del welfare e un aumento dell'età pensionabile. Le proiezioni dei seggi elettorali suggeriscono che la sua coalizione "Insieme" potrebbe essere il più grande partito nella prossima Assemblea nazionale, ma non è certo che avrà i 289 seggi necessari per la maggioranza.
"Il voto è estremamente aperto e sarebbe improprio dire che le cose sono risolte in un modo o nell'altro", ha detto Jean Luc Melenchon ai giornalisti durante l'ultima tappa della campagna elettorale a Parigi. Anche la leader di estrema destra Marine Le Pen punta a incrementare i parlamentari del suo partito National Rally, che aveva solo otto seggi.
L'aumento dell'inflazione, la campagna poco brillante del neo nominato Primo Ministro Elisabeth Borne e la personalità abrasiva di Macron sono state tutte viste come ragioni della performance non brillante. Molto dipenderà anche dall'affluenza alle urne, dopo il 47,5% della scorsa settimana, uno dei più bassi della storia francese.
Sono chiamati alle urne poco più di 48 milioni di elettori per il secondo turno elettorale. I seggi elettorali in tutta la Francia continentale saranno aperti dalle 8 alle 18:00; mentre nelle principali città si potrà votare fino alle 20. Al secondo turno saranno in lizza 1.148 candidati, contro i 6.293 della prima domenica scorsa, di cui 655 uomini e 493 donne.
Si devono scegliere 572 deputati, che si aggiungono ai 5 eletti nella prima tornata. Il secondo turno chiude una lunga sequenza elettorale aperta lo scorso 10 aprile dal primo turno delle presidenziali, che aveva visto l'ampia rielezione di Emmanuel Macron davanti a Marine Le Pen. Mentre più di un elettore su due (52,5%) si è astenuto per il primo turno, la mobilitazione è una questione decisiva in questo weekend di ondata di caldo. Nelle elezioni legislative del 2017 l'astensione ha raggiunto il 51,3% al primo turno e il 57,4% al secondo, record dal 1958.