E’ il rialzo dei tassi deciso dalla Fed la notizia del giorno su quasi tutti i principali quotidiani internazionali. Alcune testate, specie quelle europee, la collegano a un altro importante evento economico di ieri, l’annuncio della Bce di interventi a sostegno del debito dei Paesi dell’Ue maggiormente esposti. La telefonata tra Xi Jinping e Putin ha invece il posto d’onore sulla stampa cinese.
WASHINGTON POST
Il più consistente aumento dei tassi deciso ieri dalla Federal Reserve arriva dopo “un rapporto sull'inflazione sorprendentemente cupo pubblicato la scorsa settimana, la guerra in Ucraina e nuovi segnali crescenti che i mercati e il pubblico americano hanno perso la fiducia nella Fed”, ma gli analisti hanno dubbi suoi effetti. Così scrive il Washington Post che dà risalto alla notizia in prima pagina. Il giornale sottolinea che investitori e imprese sono preoccupati che la mossa decisa dalla banca centrale per tenere sotto controllo l'inflazione “potrebbe raffreddare troppo l'economia, innescando una nuova recessione e un'ondata di licenziamenti”.
In evidenza ancora l’indagine parlamentare sull’assalto dei trumpiani al Campidoglio il 6 gennaio 2020: la commissione d’inchiesta della Camera ha ottenuto una corrispondenza via e-mail tra Virginia "Ginni" Thomas, la moglie del giudice della Corte Suprema Clarence Thomas, e l'avvocato John Eastman, che ebbe un ruolo chiave negli sforzi per fare pressione sul vicepresidente Mike Pence perché non certificasse la vittoria elettorale di Biden. E’ uno scoop del Post, che già in precedenza aveva rivelato messaggi con la Thomas chiedeva al capo dello staff della Casa Bianca, Meadows, e ad alcuni deputati dell'Arizona, di impegnarsi per ribaltare il risultato delle elezioni.
Tra gli altri titoli, i nuovi aiuti militari americani all’Ucraina per un miliardo di dollari e un lungo servizio sul regime di isolamento imposto ai detenuti in attesa di giudizio con regole quantomeno elastiche: l’articolo prende spunto dalla vicenda del 33enne Andrew Johson, ex militare di colore che è rimasto in isolamento per 16 mesi in California prima di andare a processo.
NEW YORK TIMES
Il rialzo dei tassi dello 0,75% deciso ieri dalla Fed potrebbe essere seguito il mese prossimo da un nuovo ritocco di pari entità, secondo il New York Times che ne fa la notizia portante della prima pagina. Il giornale sottolinea i rischi di questa politica cui la corsa dell’inflazione ha spinto la banca centrale, e nota che lo stesso presidente della Fed, Powell, “ha riconosciuto che sta diventando sempre più difficile per la Fed rallentare l'inflazione senza causare una recessione poiché fattori esterni, inclusa la guerra in Ucraina e la chiusura delle fabbriche in Cina, minacciano di frenare la fornitura di beni e materie prime come il petrolio”.
In sostanza, spiega il Nyt, se il rialzo dei tassi dovesse far calare troppo la domanda interna, il risultato sarebbe aziende che chiudono e licenziano. In fascia alta anche la notizia che una commissione consultiva della Fda, l’ente americano di controllo sui farmaci, ha dato parere positivo alla somministrazione dei vaccini anti Covid di Pzfizer e Moderna anche a bambini in età prescolare.
Con l’ulteriore stanziamento americano di un miliardo di dollari per sostegno bellico all’Ucraina e gli sviluppi dell’inchiesta parlamentare sull’attacco dei seguaci di Trump contro il Parlamento (indiscrezioni su una “dura battaglia” in seno alla Corte suprema tra giudici favorevoli e contrari a esaminare un ricorso per brogli elettorali), trovano ampio spazio due servizi legati all’ambiente: un’analisi sull’aumento degli eventi climatici estremi dovuti al surriscaldamento del pianeta, che prende spunto dall’alluvione dei giorni scorsi nel parco di Yellowstone, e un reportage dal Congo sul crescente disboscamento della foresta pluviale per ricavarne legname poi trasportato lungo il grande fiume che scorre nel centro dell’Africa.
WALL STREET JOURNAL
Il rialzo dei tassi varato dalla Fed e il suo positivo effetto sui mercati dominano la prima pagina del Wall Street Journal. Il giornale finanziario approfondisce i retroscena della decisione della Banca centrale di un aumento dello 0,75%, che ha segnato “un brusco cambiamento rispetto alle indicazioni insolitamente precise fornite da molti membri del Federal Open Market Committee, che aveva indicato nelle ultime settimane un più modesto rialzo di solo mezzo punto percentuale inferiore”. A favore dello 0,75% hanno votato 10 degli 11 componenti della commissione, unico contrario il capo della Fed di Kansas City, che si è espresso per lo 0,50%.
E’ stato già anticipato che un nuovo rialzo sarà deciso a fine luglio, e che sarà di almeno lo 0,50%. Le Borse ieri hanno brindato, ma secondo Priya Misra, capo analista della TD Securities interpellata dal Wsj, “solo perché non hanno compreso che la Fed continuerà a tirare il freno anche se la crescita ne soffrirà. Oggi – ha aggiunto – tutti festeggiano ma l’inflazione non ha ancora raggiunto il picco e presto dovremo subire nuovamente lo stress degli ultimi giorni”. Inoltre, nota, il quotidiano, con una politica monetaria così aggressiva diventerà difficile proteggere il mercato del lavoro.
FINANCIAL TIMES
D’obbligo anche per il Financial Times l’apertura sul rialzo dei tassi deciso ieri dalla Fed, il più consistente dal 1994, ma a differenza di altre testate il giornale della City abbina la notizia a quella dello scudo sul debito annunciato dalla Bce. L’aumento dello 0,75% dei tassi, scrive Ft, è il primo giro di vite di una stretta che proseguirà in luglio con un ritocco di misura uguale o appena inferiore. Lo ha detto il presidente della Fed, Powell, che pura assicurando di non voler provocare una recessione ha ammesso che sarà inevitabile infliggere “altro dolore” all’economia americana.
E, sottolinea il quotidiano, nelle previsioni economiche diffuse ieri contestualmente all’aumento dei tassi, la stessa Fed indica un rallentamento della crescita che quest’anno si fermerà all’1,7% (a fronte del 2,8% stimato nel marzo scorso) e nel 2023 si manterrà sullo stesso valore.
Sul fronte europeo, la Bce promette che si farà carico del problema del debito dei Paesi più esposti, tra i quali l’Italia che – sottolinea Ft – ha sofferto un’impennata dello spread. Non è ancora chiaro cosa abbia in mente l’Eurotower, ma secondo gli analisti è probabile che procederà ad acquisti mirati di titoli di Stato. Molta visibilità in prima pagina anche per il colloquio telefonico di ieri tra Putin e Xi Jinping, il primo dal 25 febbraio. Nell’interpretazione del Financial Times, Xi ha offerto a Putin la sua “lealtà” non casualmente proprio alla vigilia del viaggio a Kiev di Scholz, Macron e Draghi. Spazio, infine, alle dimissioni del consigliere etico di Boris Johnson, lord Christopher Geidt, peraltro a lungo segretario personale della regina Elisabetta, entrato in aperto contrasto con il premier a causa dello scandalo delle feste a Downing Street durante il lockdown.
THE TIMES
Un rialzo dei tassi fa titolo in prima pagina anche sul Times, ma non è quello della Fed. Si tratta invece del ritocco, il quinto consecutivo, che deciderà oggi la Bank of England: uno 0,25% in più che porterà il costo del denaro nel Regno Unito all’1,25%, il massimo da 13 anni a questa parte, nel tentativo di contenere l’inflazione. E intanto, nota il giornale, si moltiplicano le pressioni su Boris Johnson perché si metta in sintonia con i cittadini in difficoltà per l’aumento dei prezzi: il quadro non è rassicurante e l’ex governatore della Boe, lord King di Lothbury, che prevede una crisi simile a quella del 1990, esorta il premier a dire chiaramente ai britannici che la loro qualità della vita peggiorerà.
Il quotidiano dà anche grande rilievo alle dimissioni del consigliere etico di Boris Johnson, lord Christopher Geidt, dovute secondo il giornale alla sua “frustrazione” per il modo in cui il premier ha reagito al partygate.
Geidt, che - sottolinea il Times – è stato segretario personale della regina Elisabetta dal 2007 al 2017, ha espresso il suo disappunto con squisito aplomb britannico, affermando che “è ragionevole” ritenere configurabile una violazione del codice etico ministeriale nella multa inflitta al premier per le feste con abbondanti libagioni a Downing Street durante il lockdown anti Covid.
LE MONDE
Apertura ‘popolare’ per Le Monde, che punta sull’ondata di calore e titola sulla Francia che si prepara a resistere al picco delle temperature. Sono attesi valori superiori ai 40 gradi nei prossimi giorni e, scrive il giornale, “metteranno sotto pressione le imprese e i servizi pubblici, dalle scuole ai pompieri”, mentre dal punto di vista sanitario gli ospedali sono in preallarme per assistere gli anziani, i più vulnerabili, e sono preoccupati perché questo caldo eccezionale è precoce e potrebbe preludere a un’estate bollente.
Inoltre, il quotidiano segnala che il livello delle riserve idriche continua a calare e che si profila il rischio di “una siccità pressocché generale in tutto l’Esagono”.
A centro pagina, un servizio sul fenomeno, in aumento, dei giovani che lasciano l’impiego perché non lo ritengono sufficientemente ecocompatibile e cercano un’altra occupazione dando “significato politico” a questa decisione, condivisa sui social e proposta ai coetanei come esempio da seguire.
LE FIGARO
Il secondo turno delle elezioni politiche resta il tema principale sulla prima pagina di Le Figaro, che titola oggi sulla coalizione di sinistra Nupes, guidata da Jean-Luc Melenchon e intenzionata a “far tremare l’Assemblea nazionale”, sbarcando in forze in Parlamento per impegnarsi in una durissima opposizione a Macron.
Il giornale conia il neologismo “melenchonizzazione” per criticare quella che ritiene una sbagliata acquiescenza dei media ma anche dei partiti nei confronti dei programmi “del lider maximo esagonale e dei suoi compagni della gauche”.
La Nupes, secondo l’ironico editoriale Le Figaro, è un’accozzaglia di “wokisti, indigenisti, comunitaristi, anti-poliziotti, anti-specialisti, intersezionalisti, sostenitori di un'economia iper interventista”. In conclusione, una banda di contestatori la cui parola d’ordine è una sola: "Abbasso l'ordine costituito".
EL PAIS
“Le banche centrali si uniscono contro l’instabilità economia”, titola in apertura El Pais, sottolineando che si collocano sulla stessa lunghezza d’onda il rialzo dei tassi deciso dalla Fed e l’intervento a difesa del debito sovrano dei Paesi meridionali dell’Ue annunciato dalla Bce. Entrambe “tornano a stare in guardia mentre le acque dell’economia internazionale restano molto agitate”: la mossa dell’istituto americano mira a raffreddare la febbre dei prezzi, quella dell’Eurotower a contenere le fibrillazioni sul mercato dei titoli di Stato. La Bce non ha precisato come agirà, ma secondo El Pais è “implicita” la sua intenzione di acquistare, alla scadenza dell'attivo circolante, tutti i bond italiani, spagnoli, greci e portoghesi necessari.
Perché, nota il quotidiano, “se questo obiettivo non venisse raggiunto, la moneta unica entrerebbe in una fase difficile di oscillazione, da tempo sconosciuta, e la trasmissione della politica monetaria a tutti i partner diventerebbe impossibile, poiché per definizione è elaborata e applicata solo al gruppo dei membri della zona euro”.
Tra gli altri temi in evidenza, l’Ucraina con “la Russia che fa pressioni sul gas alla vigilia del viaggio dei leader Ue a Kiev”, e le elezioni regionali di domenica prossima in Andalusia, con il leader del Partito popolare Feijòò che, per non allearsi con Vox, chiede ai socialisti un’astensione che consenta un governo monocolore.
FRANKFURTER ALLGEMEINE ZEITUNG
Non disponibile oggi l’ediziona cartacea della Frankfurter Allgemeine Zeitung, facciamo riferimento al sito web del quotidiano tedesco, dove appare in primo piano il viaggio a Kiev di Sholz, Macron e Draghi. Viene evidenziata, ovviamente, la posizione del cancelliere, che assicura all'Ucraina un pieno sostegno e spiega: "Non vogliamo solo fornire solidarietà, vogliamo anche garantire che l'aiuto che organizziamo, finanziario, umanitario, ma anche riguardante le armi, sarà continuato". Allo stesso tempo, Scholz ha ribadito di ritenere utili le sanzioni imposte alla Russia, “funzionali alla possibilità che la Russia rinunci al suo piano e ritiri di nuovo le sue truppe. Perché questo è l'obiettivo".
CHINA DAILY
La telefonata tra Xi Jinping e Putin è tra le notizie principali sul China Daily, secondo cui il succo è che Russia e Cina “sono decise a contribuire con sforzi positivi per costruire un ordine internazionale più giusto ed equo”. Xi, riferisce il giornale, “ha affermato che la Cina è pronta a collaborare con la Russia per rafforzare le comunicazioni e il coordinamento all'interno di importanti organizzazioni internazionali e regionali come le Nazioni Unite, i Brics e l'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai” e che “ciò contribuirà a promuovere la solidarietà e la cooperazione tra le economie di mercato emergenti e i paesi in via di sviluppo ea promuovere lo sviluppo dell'ordine internazionale e della governance globale in una direzione più giusta e ragionevole”.
Il giornale sottolinea che il colloquio si è svolto a pochi giorni dall’inaugurazione, venerdì scorso, del primo viadotto autostradale che collega direttamente Russia e Cina, con un percorso di 1.284 metri dalla città cinese di Heihe a quella russa di Blagoveshchensk.
Ma dietro le espressioni di amicizia e del simbolismo di questa infrastruttura, traspare una certa freddezza di Xi sull’Ucraina: il leader ha sottolineato che Pechino valuta la questione “con indipendenza di giudizio” e ha “invitato tutte le parti a portare avanti un’appropriata soluzione della crisi in modo responsabili”.
QUOTIDIANO DEL POPOLO
“Xi parla al telefono con Putin” è l’asettico titolo del People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, che non mette particolare enfasi sul colloquio e per riferirne si affida all’agenzia statale Xinhua, il cui resoconto si dilunga sulle reciproche promesse di cooperazione economica, sostegno sulle questioni di mutuo interesse riguardanti “la sovranità e la sicurezza”, azione coordinata nelle sedi internazionali e impegno per il multilateralismo.
L’enfasi c’è invece sui “nuovi segnali di recupero” dell’economia, con un lungo articolo che magnifica i dati di ieri sulla produzione industriale, cresciuta dello 0,7% a maggio dopo il calo del 2,9% accusato in aprile, e sulle vendita al dettaglio, che pur continuando a calare (-6,7% a maggio) mostrano una frenata meno brusca rispetto al mese precedente (-11,1%).
Il quotidiano ha raccolto ottimistici commenti di vari economisti, tra i quali Tommy Wu, capo analista di Oxford Economics, secondo cui la ripartenza si lega all’allentamento dei lockdown anti Covid e si farà ancora più robusta grazie al pacchetto di stimoli varato da Pechino, il che consentirà, peraltro, alla Banca centrale cinese una politica più flessibile sui tassi, con prospettive di un taglio, proprio mentre la Fed è costretta a rialzi a causa dell’inflazione negli Usa.