AGI - Infrangere la legge internazionale, modificando unilateralmente il protocollo dell'Irlanda del Nord, potrebbe costare caro a Boris Johnson. I detrattori fra i suoi stessi deputati, lo accusano infatti di infrangere nuovamente la legge come è accaduto con le feste durante i lockdown.
Nonostante il segretario di Stato per l'Irlanda del Nord, Brandon Lewis, rigetti con forza le critiche, molti nel partito stanno serrando le fila per votare contro la modifica. Sarebbe un coup de theatre che potrebbe far perdere nuovamente la faccia al primo ministro ma, questa volta, sul terreno del suo cavallo di battaglia e cioè la Brexit.
In sostanza, sembra che, fra i Tory, sia in atto un nuovo tentativo di rimuovere Boris Johnson dalla poltrona di primo ministro. Da un documento passato di mano in mano fra i deputati conservatori, è emerso infatti che i cosiddetti backbencher, i deputati che non hanno incarichi di governo, hanno intenzione di votare contro la modifica che, a loro dire, potrebbe innescare una guerra commerciale con l'Unione europea e minare l'unità del Regno Unito.
Un documento contro la linea del premier
Nel documento si legge che "infrangere il diritto internazionale per distruggere il trattato che il primo ministro stesso ha firmato è dannoso per il Paese e va contro ciò in cui credono i conservatori". I ribelli affermano che il disegno di legge è "l'esatto opposto della necessità di concentrarsi sul costo della vita e perseguire le priorità della gente" come era stato promesso da Johnson dopo aver vinto il voto di sfiducia.
Secondo i backbencher, Johnson dovrebbe piuttosto concentrarsi sull'esercitare "la massima pressione sull'UE" per rinegoziare il protocollo, senza però agire unilateralmente. E aggiungono: "È tempo di tornare a una autentica strada conservatrice: agire con integrità, rispettare i trattati che firmiamo, rafforzare e non indebolire la nostra preziosa Unione, sostenere gli affari e onorare la democrazia che abbiamo promesso all'Irlanda del Nord sul protocollo. Questo disegno di legge dovrebbe essere ritirato".
Downing Street, al momento, fa finta di ignorare ciò che accade fra i banchi della maggioranza ma anche gli addetti ai lavori di Westminster prevedono che la legislazione farà fatica a passare così come verrà presentata. Anche alla Camera dei Lord, le richieste di modifica, saranno parecchie.
Johnson minimizza
Intanto, secondo Boris Johnson, la modifica del protocollo dell'Irlanda del Nord, non è una questione così grave, nonostante si tratti, effettivamente, di infrangere la legge internazionale. Il primo ministro ha affermato che la sua priorità è proteggere l'Accordo del Venerdì Santo che garantisce la pace fra le due Irlande ma che l'Unione europea minaccia una guerra commerciale se il protocollo dovesse essere modificato.
Parlando questa mattina da una fattoria in Cornovaglia, Johnson ha dichiarato: "Abbiamo un problema in questo momento e cioè che il governo dell'Irlanda del Nord non si può formare a causa degli effetti del protocollo". "Quello che possiamo fare è aggiustarlo - ha continuato - Non è un grosso problema, possiamo risolverlo".
Cosa prevede il protocollo
Il protocollo è un accordo stipulato fra l'Unione europea e il Regno Unito per proteggere il Mercato unico ed evitare l'introduzione di barriere fisiche al confine tra l'Irlanda del Nord e la Repubblica d'Irlanda. A causa del protocollo, i controlli doganali sono stati spostati sul mare d'Irlanda, creando frizioni agli scambi fra Gran Bretagna e Irlanda del Nord.
Come conseguenza, il partito Democratico Unionista si rifiuta di entrare nel governo fino a quando le questioni non saranno risolte. Secondo gli unionisti, i controlli separano di fatto il Paese dal resto del Regno Unito, minando l'accordo del Venerdì Santo.
Il ministro degli Esteri Liz Truss, svelerà, nelle prossime ore, alla Camera dei Comuni, i dettagli del progetto di modifica unilaterale. Duro il commento sul fronte europeo. Maro Efovi, vicepresidente della Commissione europea, subito dopo aver parlato con Truss in mattinata, ha dichiarato: "Azioni unilaterali danneggiano la reciproca fiducia e sono una formula per l'incertezza".
Simon Coveney, ministro degli Esteri irlandese, ha rincarato la dose, accusando il governo di Boris Johnson di aver deliberatamente cercato di aumentare le tensioni attorno al protocollo. A seguito di una telefonata di 12 minuti tra Coveney e Truss, un portavoce ha fatto sapere che il ministro irlandese ritiene la decisione di modificare il protocollo "profondamente dannosa per le relazioni tra il Regno Unito e l'Unione europea".
La legge ridurrà i controlli alla dogana fra Irlanda del Nord e Gran Bretagna. Questo potrebbe autorizzare i rispettivi ministri a rimuovere unilateralmente i controlli all'interno del Regno Unito in modo da lasciare circolare liberamente i beni di consumo. Potrebbe anche autorizzare le aziende dell'Irlanda del Nord a scegliere se seguire le regole dell'Unione europea oppure quelle del Regno Unito, a seconda degli interlocutori commerciali.