AGI - A Severodonetsk si combatte "strada per strada", secondo l'intelligence militare britannica, ma l'Ucraina sta esaurendo le munizioni, almeno a sentire Vitaly Klim, il governatore della regione di Mykolaiv.
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ancora una volta ha definito "molto feroce" la battaglia nel Donbass e ha accusato i russi di voler distruggere tutte le città di quella regione: "Tutte, non è un'esagerazione. Come Volnovaja, come Mariupol".
Zelensky ha aggiunto che le truppe ucraine stanno facendo del loro meglio per fermare l'offensiva russa nella città di Severodonetsk a Lugansk, ma ha insistito sul fatto che hanno bisogno di armi pesanti e artiglieria moderna fornita dall'Occidente.
I russi sostengono di aver assediato l'impianto chimico di Azot: cercano di ripetere la tattica già usata all'acciaieria Azovstal di Mariupol e spezzare la volontà dei difensori dell'ultima roccaforte ucraina nella regione di Lugansk.
"Ci sono dai 300 ai 400 combattenti ucraini bloccati ad Azot. Sono concentrati vicino al primo ingresso dello stabilimento chimico", ha riferito sul suo account Telegram l'"ambasciatore" in Russia della regione separatista, Rodion Miroshnik. Ma il governatore della regione di Lugansk, Serhi Haidai, si è affrettato a smentire sul suo account Telegram: ha parlato di "assoluta bugia diffusa dai propagandisti russi" e di "fantasia malata".
Haidai ha assicurato che l'obiettivo dell'esercito ucraino risiede nel "controllo della zona industriale di Severodonetsk e nella distruzione dell'esercito russo nella città".
Secondo il rappresentante filo-russo, è in corso un negoziato per l'uscita sicura dei civili dalla fabbrica: Miroshnik ha stimato che ci potrebbero essere fino a 500 civili ad Azot, "che si sono nascosti dai bombardamenti nei rifugi della fabbrica".
"Ci sono più civili, ma sono in altre parti della fabbrica", ha aggiunto. Il giorno prima, il rappresentante filorusso aveva sostenuto che "un piccolo gruppo di formazioni ucraine nel territorio di Azot non può più lasciare la strutture. Tutte le vie di fuga sono interrotte".
Miroshnik ha spiegato che l'esercito ucraino sta cercando di negoziare "l'uscita dal complesso chimico insieme agli ostaggi e ottenere un corridoio sicuro per Lysychansk. Ma queste richieste sono inammissibili e non saranno discusse".
Secondo il filorusso, la vita e il trattamento dignitoso dei soldati ucraini che si arrendono saranno garantiti, secondo gli standard internazionali, solo "se rilasciano gli ostaggi, abbassano e si arrendono senza alcuna condizione".
La situazione a Severodonetsk comunque resta tesa, come ha ammesso il comando ucraino, riconoscendo che l'esercito russo ha avuto "parziale successo" e si è stabilito alla periferia della citta', a nord del villaggio di Orikhovo, dove "continuano le operazioni".