AGI - Il giubileo della regina Elisabetta e la decisione dell’Opec di aumentare la produzione di petrolio con l’obiettivo di far scendere i prezzi sono le due notizie che ricorrono sulle prima pagine internazionali. Sulla stampa americana ha risalto l’appello di Biden al Congresso per norme più restrittive sulle armi da fuoco, mentre su quella cinese è visibile il disappunto per l’accordo commerciale tra Usa e Taiwan.
Washington Post
Dopo l’ennesima sparatoria di massa, Biden dice “basta” all’inerzia sulle armi da fuoco e sollecita il Congresso a muoversi per introdurre restrizioni del diritto ad acquistarle e possederle. E’ l’apertura del Washington Post, che sottolinea come l’intervento del presidente cada “in un momento delicato, poiché un piccolo gruppo bipartisan di senatori ha lavorato a un pacchetto di potenziali restrizioni sulle armi che nelle loro speranze potrebbero superato lo sbarramento conservatore”.
E in questa materia, “anche piccoli passi segnerebbero un notevole spostamento rispetto agli ultimi anni”, scrive il Post. Tuttavia, rispetto a queste mediazioni, Biden ha rilanciato e ha chiesto limiti severe sulle armi, tra cui il divieto di libero commercio di quelle d’assalto, e secondo il giornale in un Senato diviso a metà tra democratici e repubblicani “le dinamiche politiche rendono remote le probabilità che queste proposte siano accolte, poiché molti senatori repubblicani e i loro elettori sono profondamente legati ai diritti sulle armi come parte della cultura conservatrice e rurale”. Il che Biden sa bene, tanto che proprio agli elettori si è rivolto nel suo discorso, invitandoli a punire nelle urne quei repubblicani che impediscono una stretta sulle armi.
Al tema si collega il servizio sulle indagini sulla strage nell’ospedale di Tulsa: pare che il killer volesse vendicarsi perché accusava dolori come conseguenza di un’operazione subita in quella struttura.
Il quotidiano titola anche sulla crescente “irritazione” della Cina per le pressanti richieste di supporto economico da parte di Mosca, e cita fonti diplomatiche cinesi e americane secondo cui ci sono stati colloqui “tesi” perché Pechino è disponibile ma solo entro certi limiti, non volendo entrare in conflitto aperto con le sanzioni occidentali. In evidenza anche il rischio concreto di black out in una larga parte del Midwest a causa dell’obsolescenza della rete elettrica nazionale e della chiusura di alcune centrali a carbone per contrastare il cambiamento climatico: le autorità di vigilanza di Messico, Nord Dakota e Arizona hanno avvertito i cittadini di prepararsi agli stessi disagi già da tempo familiari agli abitanti di California e Texas.
New York Times
Ha pronunciato parole forti Biden nel discorso in cui ha esortato il Congresso ad approvare normi più severe in materia di armi da fuoco. Lo sottolinea il New York Times, citando nel titolo di prima pagina l’espressione “campi sterminio” usata dal presidente come termine di paragone delle comunità americane dove killer con fucili d’assalto consumano stragi efferati di cittadini inermi. Il giornale sembra però dubitare che l’appello di Biden, andato in tv in prime time come raramente accade, produca risultati e non finisca “nell'ennesimo infruttuoso scontro tra i partiti” democratico e repubblicano.
Il quotidiano collega all’intervento presidenziale un’analisi sulle sparatorie di massa: dopo la strage nella scuola elementare di Uvalde, negli Usa se ne sono registrate una ventina, alla media di due al giorno. Non tutte hanno causato vittime, e quindi sono rimaste confinate nelle cronache locali, ma certo il dato fa impressione.
In risalto anche l’anticipazione di un viaggio a Riad che Biden compirà presto (manca la data, ma le fonti del Nyt dicono entro questo mese) a Riad nel tentativo di ricucire i rapporti con l’Arabia Saudita, che in campagna elettorale aveva promesso di degradare al rango di paria per l’omicidio del giornalista dissidente Khashoggi ma che oggi è decisiva per il controllo dei prezzi del petrolio, spinti al rialzo dalla guerra in Ucraina e dalle sanzioni contro la Russia: “E’ il trionfo della realpolitik sulla morale”, nota il quotidiano.
Domina la prima pagina, però, l’elevatissimo rischio di devastanti incendi nel New Mexico, dove un rogo di vaste proporzioni già divampa come “cattivo presagio” di una stagione estiva che si prevede straordinariamente calda e secca.
Wall Street Journal
La regina Elisabetta sul balcone di Buckingham Palace ieri e 70 anni fa: impaginando queste due fotografie a confronto, il Wall Street Journal dà il posto d’onore in prima pagina alle celebrazioni del giubileo di platino della sovrana.
A fianco, un titolo che presenta la notizia della decisione dell’Opec di aumentare la significativamente la produzione di petrolio illuminandone anche l’aspetto politico di una ricucitura tra l’Arabia Saudita e gli Usa dopo il raffreddamento dei rapporti negli ultimi mesi. Infatti, non solo Riad ha guidato l’Opec verso l’incremento della produzione ancora maggiore di quello atteso, ma contemporaneamente ha accettato di estendere un cessate il fuoco di due mesi con i combattenti Houthi sostenuti dall'Iran nello Yemen, dove il regno è impegnato da sette anni in una guerra costosa e impopolare.
“Entrambe le mosse erano desiderate dagli Stati Uniti e hanno contribuito a preparare il terreno affinché Biden visiti l'Arabia Saudita alla fine di questo mese” e “sebbene la visita non sia stata ufficialmente annunciata, le mosse di giovedì creano slancio per il viaggio del presidente”, scrive il Wsj.
Specificamente sul petrolio, nota il giornale, non vi sono tuttavia segnali che l’aumento della produzione possa far calare i prezzi, schizzati ben sopra i 100 dollari al barile, soglia che non si superava da otto anni. A centro pagina, in rilievo la notizia che Microsoft ha tagliato le sue previsioni su vendite e utili nel secondo trimestre, a causa del rafforzamento del dollaro, che nuoce alle esportazioni americane. Tra le altre notizie, la nuova e super avanzata portaerei che la Cina si appresta a varare: è la terza della sua flotta, e secondo il giornale accrescerà significativamente la capacità militari navali di Pechino.
Financial Times
Il giubileo di platino della regina Elisabetta è un “coronamento di gloria”, dice il Financial Times nel titolo con cui si unisce al tributo dei britannici per la sovrana che compie 70 anni di regno. La notizia forte della prima pagina è però l’aumento della produzione di petrolio decisa dall’Opec.
Una mossa con cui, nota il giornale, “l’Arabia Saudita, perno del cartello, si è piegata alle pressioni degli Usa per raffreddare la corsa dei pressi del greggio che minaccia di rallentare la crescita economica globale”. In luglio e agosto l’output sarà incrementato di circa 650.000 barili al giorno, ben oltre i 400.000 programmati, ma secondo gli analisti citati da Ft si tratta di “una fornitura addizionale relativamente modesta, che potrebbe non essere sufficiente a calmare un mercato schizzato ai massimi da un decennio dopo l’invasione russa dell’Ucraina”.
Sul piano politico, comunque, la decisione ravvicina Riad e Washington, e la Casa Bianca lo ha sottolineato elogiando l’Arabia Saudita per aver propiziato l’accordo tra i Paesi membri dell’Opec. In basso, spazio a una colossale operazione immobiliare appena avviata a Londra, dove il miliardario israeliano Teddy Sagi ha deciso di mettere in vendita le sue proprietà nel mercato di Camden Town: bar, negozi, locali, case in una delle zone più turistiche della capitale, per un valore complessivo di 1,3 miliardi di sterline.
The Times
E’ tutta per il giubileo di platino di Elisabetta II la prima pagina del Times: “La radiosa regina dà inizio alla sua festa”, dice il titolo su una fotografia della sovrana sorridente nel suo abito lilla. Una cronaca molto partecipe esalta la “regina che ha dato una lezione su come una monarca di 96 anni deve celebrare il suo giubileo”, mostrandosi “posata, tranquilla e saldamente al comando” davanti alle decine di migliaia di sudditi esultanti davanti a Buckingham Palace e ai moltissimi di più che hanno festeggiato in tutto il Regno Unito.
I quattro giorni di celebrazioni sono stati gestiti al meglio da Elisabetta “in una giornata in cui sarebbe stato piccino lasciare che i suoi acciacchi o le discordie familiari rovinassero la scena”. E’ andata “come sognavano i funzionari di Buckingham Palace”, assicura il Times, che segnala come unico neo la “forzata rinuncia a malincuore” di Elisabetta a presenziare alla funzione religiosa oggi nella cattedrale di St. Paul, a causa di un affaticamento.
Le Monde
A poco più di una settimana dal primo turno delle elezioni legislative, Le Monde presenta in apertura una mappa delle 259 circoscrizioni dove sarà più serrata la battaglia tra il partito di Macron e la coalizione della sinistra guidata da Melenchon. Sono sfide che si giocheranno per lo più al secondo turno, e in cui sono in ballo diversi ministri del nuovo governo, che si sono candidati e che, in caso di sconfitta, dovranno dimettersi.
E Melenchon punta a Matignon, il palazzo del governo, se dovesse riuscire a privare il presidente della maggioranza assoluta. Si tratta, dunque, di un voto che potrebbe cambiare il corso del secondo mandato di Macron all’Eliseo. Dall’altro lato dello schieramento politico, intanto, Marine Le Pen “tenta di capitalizzare sui fatti dello Stade de France”, il caos organizzativo alla finale di Champions League, per gli ultimi giorni della sua campagna elettorale all’attacco contro il ministro dell’Interno Darmanin.
Il giornale torna ancora sulla crisi degli ospedali per mancanza di personale, dando spazio all’allarme del responsabile delle emergenze dell’ospedale Avicenna di Bobigny: quest’estate si rischia di non poter trattare al pronto soccorso un paziente su cinque, e “perciò ci saranno dei morti”.
Le Figaro
Le Figaro marca nel suo titolo di apertura i 100 giorni della guerra in Ucraina, dove “la morsa russa si serra sul Donbass”, e ne prende spunto per una riflessione sulle possibili vie d’uscite. “Quale sarebbe la vittoria?”, si chiede il giornale, secondo cui “può darsi che le nuovi armi, sempre più potenti, che ogni giorno gli alleati mandano a Kiev, riescano, a forza di combattimenti, a rompere l’assedio russo nel Donbass”.
Ma, avverte Le Figaro, “comportano che, ogni giorno di più, gli alleati si avvicinino alla cobelligeranza contro un autocrate che brandisce la minaccia nucleare”. Dunque, scrive il quotidiano, “è giunta l’ora che l’Occidente si chieda quale vittoria voglia. E’ di tutta evidenza che il prezzo da pagare per una sconfitta di Putin sarebbe insopportabile. Tocca dunque all’Occidente definire una via d’uscita attraverso negoziati, che sia accettabile per Mosca e per Kiev”.
El Pais
Il piano del governo di facilitare la concessione di permessi di lavoro ai migranti è la notizia di apertura di El Pais, la cui prima pagina è dominata da fatti spagnoli con l’eccezione di una grande fotografia per il giubileo di platino della regina Elisabetta e di un titolo che registra i 100 giorni di guerra in Ucraina.
Il ministero dell’Inclusione e della Sicurezza sociale, scrive il giornale, intende riformare in profondità la legge sui permessi di soggiorno in modo da far sì che si possa allargare l’impiego di manodopera straniera legale per rispondere alla forte domanda di personale da parte delle aziende. I trasporti, l’agricoltura, l’edilizia, la ristorazione sono i settori più affamati di lavoratori, e l’attuale normativa sull’immigrazione “non è sufficiente agile per superare il collo di bottiglia del mercato del lavoro”, mentre “alimenta il lavoro irregolare” e ciò “comporta alti costi sociali”, si legge nella relazione del ministro Escrivà che accompagna la proposta di riforma e della quale El Pais ha preso visione. In evidenza anche i dati positivi sul lavoro: 100.000 persone sono state assunte in maggio, e il numero dei disoccupati spagnoli è calato sotto i tre milioni per la prima volta dal 2008.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Apertura sul giubileo di platino della regina Elisabetta per la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che sceglie una foto del principino Lois che si tappa le orecchie con espressione esasperata al passaggio dei jet della Royal Air Force su Buckingham Palace e la usa come spunto per un’ironica riflessione sulla monarchia britannica, che sembra sempre sul punto di tramontare ma trova sempre una via per rinsaldare il suo legame con i cittadini: “Si penserebbe che gli inglesi non ne possano più, ma sembra invece che il solo sia Louis”, è la battuta finale.
A centro pagina, il dibattito politico sulla riforma delle forze armate con la presa di posizione del leader della Cdu, Friederich Merz, a favore del ripristino della leva obbligatorio: proposta subito bocciata dalla ministra degli Esteri Annalena Baerbock come “argomento del secolo scorso”.
Al tema è dedicato l’editoriale: “Non c'è dubbio: ogni obbligo deve essere giustificato. Tuttavia, la possibilità del servizio militare obbligatorio per gli uomini è espressamente inclusa nella legge fondamentale. Come per l'equipaggiamento della Bundeswehr, i politici devono specificare cosa devono essere in grado di fare le forze armate e quale personale e materiale sono necessari”, osserva la Faz con un richiamo alla concretezza.
China daily
La “ferma opposizione” della Cina alla nuova "iniziativa commerciale" tra Stati Uniti e Taiwan è in evidenza sul China Daily, che dà spazio alla risposta ufficiale venuta ieri da Pechino all’accordo tra Washington e Taipei per l’intensificazione degli scambi, soprattutto nei settori ad alta tecnologia, come quello dei semiconduttori. Un passo che, nella visione cinese, sottintende la ricerca da parte di Taiwan di un appoggio americano alla sia "indipendenza".
Il giornale nota che “di recente, gli Stati Uniti hanno spesso violato il principio di un’unica Cina, con mosse come la visita di una delegazione del Congresso degli Stati Uniti a Taiwan guidata dal senatore statunitense Tammy Duckworth e adesso con l'’iniziativa commerciale’”. Sono “trucchi” che “hanno rafforzato le forze separatiste” taiwanesi e che rischiano di “portare le relazioni Cina-Usa in una situazione precaria”.
Quotidiano del Popolo
Mentre segnala l’irritata contrarietà di Pechino al rafforzamento dei rapporti commerciali tra Usa e Taiwan previsto da un nuovo accordo firmato mercoledì, il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, mette l’accento sulla penetrazione diplomatica cinese nell’Asia-Pacifico.
Nella regione è in missione il ministro degli Esteri Wang Yi, che ieri dalla Papua Nuova Guinea si è videocollegato con il premier delle isole Cook, Mark Brown, per convenire sull’approfondimento delle relazioni bilaterali. “Il solido rapporto e la stretta cooperazione tra le Isole Cook e la Cina rappresenta una forte immagine della visione della Cina che tratta i piccoli Paesi in modo sincero e pratica una cooperazione vantaggiosa per tutti”, scrive il giornale, secondo cui Brown ha detto di ritenere che il futuro delle isole sia “strettamente legato alla Cina”.
Nello stesso solco, s’inserisce un lungo approfondimento sui primi effetti positivi dell’accordo di libero commercio tra la Cina e la Nuova Zelanda, entrato in vigore nell’aprile scorso: è il primo del genere che Pechino sigli con un Paese sviluppato e sta beneficando le imprese cinesi, che finora hanno goduto di sconti sulle tariffe doganali neozelandesi per oltre 250.000 dollari, rimarca il quotidiano, e ricorda che sono in tutto 19 le nazioni con cui la Cina ha simili accordi, con una copertura del 35% del totale del commercio estero cinese.