AGI - Il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha annunciato che il suo governo introdurrà una nuova legislazione che condurrà al "blocco nazionale" della compravendita di pistole La decisione, che giunge dopo la strage di Uvalde, dovrà però fare in conti con il parlamento, in cui i Liberali non hanno la maggioranza dei seggi.
"Non sarà più possibile - ha spiegato Trudeau ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa - comprare, vendere, trasferire o importare pistole dovunque in Canada. In altre parole, stiamo mettendo un limite al mercato delle pistole".
Il Canada vide nell'aprile 2020 l'ultima strage legata alla diffusione delle armi da fuoco: 23 furono i morti nella Nuova Scozia. Il governo bandì, nelle settimane successive, circa 1.500 tipi di armi da fuoco, ma non è riuscito a fermare una crescente ondata di minacce e violenze in cui la pistola è stata usata in modo disinvolto.
Inoltre, dagli Stati Uniti, paese confinante, è costante un flusso clandestino di armi che quotidianamente preoccupa la polizia canadese. Nel Paese, secondo una stima fornita dal governo stesso, circolano oggi almeno un milione di pistole, molte più di dieci anni fa. "Quello della violenza armata è un problema complesso - ha aggiunto il primo ministro - ma, al tempo stesso, semplice: meno armi vi sono nelle nostre comunità, più sicuri saremo tutti noi".