AGI - Le milizie filorusse hanno annunciato di aver quasi completato l'accerchiamento di Severodonetsk, ultimo bastione ucraino nel Lugansk, una delle due regioni del Donbass, in parte già in mano ai separatisti, delle quali Mosca punta a controllare l'intero territorio.
"Abbiamo chiuso ermeticamente questo insediamento da tre lati", ha dichiarato alla televisione Andrei Marochko, un ufficiale della milizia popolare dell'autoproclamata repubblica popolare del Lugansk, "uscire da Severodonetsk è possibile solo attraverso un ponte che è sotto il nostro tiro. Pertanto, al momento possiamo dire che la città di Severodonetsk è in un accerchiamento operativo".
Sergiy Gaidai, governatore della porzione del Lugansk ancora sotto controllo ucraino, che proprio a Severodonetsk ha il centro amministrativo, ha parlato di una "situazione molto difficile".
"Le truppe russe sono avanzate fino a una distanza tale da poter sparare con i mortai, stanno distruggendo e basta", ha dichiarato Gaidai su Telegram, spiegando che la città viene bombardata "costantemente" con lanciarazzi multipli Smertch e Tornado. Secondo il governatore, le bombe stanno prendendo di mira anche la fabbrica di Azot, nei cui bunker antiaerei i civili cercano rifugio. Nel mirino dei russi anche la vicina Lysychansk, sulla sponda occidentale del fiume Severskij Donetsk.
Secondo lo Stato maggiore ucraino, le forze russe stanno facendo un uso più intenso dell'aviazione per sostenere l'avanzata della fanteria e "distruggere le infrastrutture essenziali e militari". Nel Donetsk, l'altra Oblast del Donbass, sono in corso combattimenti per il controllo della città di Lyman, importante snodo ferroviario il cui controllo consentirebbe di puntare da Nord Est a Sloviansk e Kramatorsk, principali roccaforti ucraine nella regione. Sul fronte meridionale, la situazione rimane stabile, anche se gli ucraini rivendicano alcuni progressi territoriali.