AGI - Dopo la prima visita ufficiale di Mario Draghi a Washington, arrivano conferme di un rapporto solidissimo tra l’Italia e gli Stati Uniti, e una visione comune sul conflitto in Ucraina. “Le nostre nazioni sono unite in modo forte, e la guerra le ha ulteriormente rafforzate”, ha sottolineato Draghi.
La parola “unità” unisce tutti i temi discussi durante il summit: ferma condanna alla guerra, aiuti all’Ucraina e nessun ammorbidimento delle sanzioni. Ma si cercherà di rilanciare il negoziato per far cessate il fuoco, e sul fronte economico si lavorerà insieme per abbassare il costo dell’energia, ed evitare il rischio di crisi alimentari.
Il presidente Biden ha ringraziato Draghi per aver unito la Nato e l’Europa: “C’è una cosa che apprezzo di lei, il suo sforzo di unire la Nato e la Ue, e ci è riuscito. Era difficile credere che andassero di pari passo, era più probabile che si sarebbero divise ma lei è riuscito a farli andare di pari passo”.
Con gli algoritmi di intelligenza artificiale di Kpi6 abbiamo analizzato le conversazioni sul web inerenti l’incontro e temi discussi, monitorando l’apprezzamento e le critiche, per la visita di Mario Draghi.
L’attenzione delle audience si concentra principalmente sull’invio delle armi all’Ucraina e sulle mosse strategiche della NATO. Le tematiche di ordine militare sono al centro dei thread online, gli utenti seguono con attenzione l’evoluzione del conflitto bellico. Ci si divide sulle decisioni più opportune da prendere: continuare ad inviare armamenti oppure evitare di contribuire a prolungare il conflitto? C’è anche molta apprensione e curiosità per eventuali allargamenti della NATO e per delle scelte strategiche delle quali si sta discutendo in questi giorni pubblicamente, che in futuro potrebbero modificare equilibri geopolitici in prossimità dei confini della Russia.
L’andamento delle conversazioni associate a Biden e Draghi è molto simile, in entrambi i casi i nomi dei due presidenti sono associati a grossi volumi di conversazioni con focus la NATO, gli aiuti militari, e in misura ridotta al rilancio del negoziato per raggiungere la pace, o almeno un cessate il fuoco. Le forniture di gas e l’apporto dell’Unione Europea alla risoluzione del conflitto, sono invece temi molto meno discussi in rete, nell'ultima settimana.
Ma a spaventare gli italiano sul web, trasversalmente, indipendentemente dalle differenze socio demografiche, è il rischio di un’escalation militare che possa coinvolgere direttamente altri paesi, fino all’ipotesi più drammatica dello scoppio della #TerzaGuerraMondiale, hashtag tranding topis in questi giorni: l’87% dell’audience reputa l’escalation militare un pericolo concreto, una possibilità sempre più reale con il trascorrere e l’inasprirsi del conflitto in Ucraina.
In queste ore rileviamo molte contestazioni alla visita di Mario Draghi negli Stati Uniti, ritenuta inopportuna, sconveniente, un atto di subalternità all’America. Ma allo stesso tempo sul web gli indicatori di “sentiment analisys” - l'attività concentrata ad analizzare e ascoltare la rete, per capire quello che gli utenti dicono, e quali emozioni associano ai contenuti pubblicati - migliorano dopo la conclusione del summit alla Casa Bianca: la disapprovazione e la rabbia diminuiscono, mentre crescono gioia e ammirazione.
Il summit ha comunque portato ottimismo, la conferma di un'alleanza forte e solida tra l’Italia e gli Stati Uniti ha provocato consenso, portando molti utenti a prevedere l’apertura in una nuova fase del negoziato.
* Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Giornalista, content editor: Massimo Fellini