AGI - La Corea del Nord ha lanciato quello che appare essere un missile balistico, nella quattordicesima provocazione dall'inizio dell'anno. Il lancio è avvenuto alle 12.03 di oggi, poco dopo le cinque del mattino in Italia, secondo quanto riferito dal Comando congiunto sudcoreano, dalla base di Sunan, nella capitale Pyongyang, e il missile ha viaggiato per 470 chilometri raggiungendo un'altitudine massima di 780 chilometri, a una velocità undici volte superiore al muro del suono (Mach 11) e finendo al di fuori della zona economica esclusiva del Giappone, secondo i rilevamenti del ministero della Difesa di Tokyo.
Il lancio è stato condannato dal Consiglio di sicurezza nazionale sudcoreano e dal primo ministro giapponese, Fumio Kishida. Il test "minaccia la pace e la sicurezza della comunità internazionale ed è assolutamente inaccettabile", ha commentato Kishida, da Roma, dove si trova in visita. Il lancio è il primo dal test del 16 aprile scorso di un'arma tattica teleguidata rivendicato dal regime di Kim.
L'escalation missilistica ha toccato il punto più alto a marzo, quando la Corea del Nord ha lanciato, per la prima volta dal 2017, un missile balistico intercontinentale. La settimana scorsa, invece, il leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha fatto sfoggio delle armi a disposizione del suo regime in una parata militare notturna e ha minacciato il ricorso alle armi nucleari, qualora sentisse minacciati gli "interessi fondamentali" del Paese.
Il lancio di oggi, nel pieno della crisi ucraina, giunge a meno di una settimana dall'insediamento del nuovo presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol, che subentrerà a Moon Jae-in a partire dal 10 maggio: di orientamento conservatore, Yoon ha promesso di mantenere una linea dura verso le provocazioni nord-coreane, pur senza chiudere la porta al dialogo con Pyongyang.
Le tensioni nella penisola coreana sono state al centro dei colloqui a Seul tra l'inviato speciale cinese per la Corea del Nord, Liu Xiaoming, e il suo omologo sud-coreano, Noh Kyu-duk. Cina e Corea del Sud hanno posto l'accento sulla necessità di una "gestione stabile" della situazione, alla luce di un "nuovo cambiamento" nella situazione della sicurezza, ha fatto notare il rappresentante cinese, in quello che appare un velato riferimento all'escalation di lanci di missili da parte del regime di Kim.