AGI - La guida suprema dei talebani, Hibatullah Akhundzada, ha fatto in una moschea di Kandahar la sua seconda apparizione in pubblico da quando, nel 2016, ha preso il controllo del movimento islamista al governo in Afghanistan. Akhundzada si è rivolto ai fedeli che celebravano Eid al-Fitr, la festa che segna la fine del Ramadan, per un breve discorso in cui ha lodato la sicurezza e la libertà che il Paese ha raggiunto sotto il controllo dei talebani.
"Congratulazioni per la vittoria, la libertà e il successo, congratulazioni per questa sicurezza e per il sistema islamico", ha detto la guida suprema a migliaia di fedeli nella moschea di Eidgah nella città meridionale di Kandahar, il centro di potere de facto degli ex studenti coranici.
Se il numero degli attentati è diminuito da quando, lo scorso agosto, i talebani sono tornati al potere, nelle ultime due settimane del Ramadan gli attacchi sono aumentati vertiginosamente. Decine di civili sono stati uccisi in aggressioni prevalentemente settarie, a volte rivendicate dall'Isis, contro membri delle comunità musulmane sciite e sufi. L'attentato più devastante è avvenuto lo scorso 22 aprile a Kunduz, dove un'esplosione in una moschea ha causato almeno 36 morti e diverse decine di feriti.
Akhundzada ha parlato due giorni dopo un attentato in una moschea nella capitale che ha ucciso almeno 10 persone. Il capo dei talebani ha pronunciato il suo breve discorso da una delle prime file di fedeli a Kandahar senza voltarsi verso la folla, riferiscono i resoconti apparsi sui social media. Funzionari talebani non hanno permesso ai giornalisti di avvicinarsi a lui, ha riferito un corrispondente di France Presse. Due elicotteri hanno sorvolato la moschea per le intere due ore della funzione.
Quella di oggi è stata la seconda apparizione pubblica conosciuta del nuovo leader supremo talebano dopo la visita, lo scorso ottobre, alla moschea Darul Uloom Hakimiah a Kandahar, della quale esiste solo una registrazione audio fatta circolare sui profili internet vicini al movimento islamista.
Il basso profilo di Akhundzada ha alimentato le dicerie sul suo ruolo nel nuovo governo talebano, formato dopo la riconquista di Kabul lo scorso 15 agosto, e persino voci sulla sua morte. L'attività pubblica di Akhundzada, che si ritiene trascorra la maggior parte del suo tempo a Kandahar, è stata in gran parte limitata al rilascio di messaggi durante le festività islamiche.
Venerdì, in un messaggio diffuso prima dell'Eid al-Fitr, il leader talebano non ha menzionato lo spargimento di sangue che ha scosso l'Afghanistan durante il Ramadan, elogiando invece la costruzione di "un forte esercito islamico e nazionale" e di una "forte organizzazione di intelligence".