Le ostilità si intensificano nel Sud e nell'Est dell'Ucraina, con le forze russe impegnate a sferrare l'attacco finale a Mariupol, dove fino a 2 mila combattenti ucraini ancora resistono nell'acciaieria Azovstal.
Nel Lugansk, una delle due regioni del Donbass sotto il controllo parziale dei separatisti filorussi, Rubizhne è caduta in mano alle truppe di Mosca, ha annunciato il leader ceceno, Ramzan Kadyrov.
La conquista di Rubizhne mette in seria difficoltà i difensori di Severodonetsk, diventato il centro amministrativo dell'area del Lugansk sotto il controllo ucraino dopo la caduta dell'omonima città in mano ai separatisti nel 2014. Nei giorni scorsi sia Severodonetsk che la limitrofa Lysycansk sono state sotto il tiro costante dell'artiglieria russa.
Il ministero della Difesa ucraino ha sottolineato che l'esercito russo "ha concentrato la maggior parte dei suoi sforzi sulla cattura di Mariupol e ha continuato i suoi tentativi di attacco vicino alle acciaierie Azovstal".
Svyatoslav Palamar, vice comandante del battaglione Azov, una delle due formazioni ucraine rimaste a Mariupol, ha affermato in un videomessaggio su Telegram che la situazione è "critica" e che l'aviazione russa sta martellando la fabbrica con "bombe super potenti", probabilmente le 'bunker buster' già viste in azione ad Aleppo, allo scopo di snidare i difensori asserragliati nei bunker sotto la fabbrica dove, secondo Kiev, avrebbero trovato riparo anche centinaia di civili.
La conquista di Mariupol è cruciale per permettere alla Russia di creare un corridoio di terra tra il Donbass e la Crimea e per consentire al Cremlino di presentare un importante trofeo alla parata militare del 9 maggio, Giorno della Vittoria.
A Est, oltre che nel Lugansk, sono stati segnalati da Kiev "tentativi di assalto" alle località di Sulyguivka e Dibrivné, nella regione di Kharkiv. "La situazione si complica di ora in ora", ha scritto su Telegram il governatore del Lugansk Sergei Gaidai, che ha rinnovato l'appello ai civili perché lascino le aree dei combattimenti. I bombardamenti si sono intensificati anche nel Sud, in particolare sui villaggi di Mala Tokmatchka e Orikhiv, 70 chilometri a sud-est di Zaporizhzhia.