AGI - Il gruppo tedesco Henkel lascia la Russia. "Alla luce degli sviluppi della guerra in Ucraina, Henkel ha deciso di abbandonare le sue attività in Russia", ha spiegato la società, che impiega più di 52.000 persone in tutto il mondo. Il gruppo con sede a Dusseldorf, noto per cosmetici, prodotti per la casa e adesivi (Le Chat, Rubson, Le Chat, Mir, Schwarzkopf, Diadermine, Scarlet Water, K2R, Loctite, Pattex), finora aveva difeso la sua permanenza in Russia in nome della "responsabilità" verso i dipendenti ed aveva interrotto gli investimenti, i contratti di sponsorizzazione e la pubblicità, mantenendo vendite e produzione.
Le "conseguenze finanziarie" della decisione "non possono essere quantificate con precisione in questa fase", ha aggiunto la società, per la quale la Russia rappresenta il 5% del fatturato.
I grandi gruppi automobilistici tedeschi, Volkswagen, BMW e Mercedes, hanno interrotto produzione ed esportazioni in Russia, mentre i negozi Metro restano aperti e il gigante agrochimico Bayer continua a fornire il Paese di sementi e prodotti farmaceutici, pur avendo bloccato tutte le spese non legate all'offerta di prodotti essenziali in agricoltura o sanità.
Sotto il fuoco delle critiche, tra cui quelle dell'ambasciatore ucraino in Germania, il produttore di cioccolato Ritter Sport ha annunciato alla fine di marzo che "tutti i profitti delle sue operazioni russe saranno donati a organizzazioni umanitarie". L'azienda, per la quale la Russia è il secondo mercato dopo la Germania, ha spiegato che uno stop delle consegne in Russia avrebbe un impatto sulla produzione in Germania e sui fornitori in Africa e America Latina: molti "perderebbero gran parte dei loro mezzi di sostentamento se le consegne (alla Russia) fossero fermate", ha detto il Ceo Andreas Ronken su LinkedIn.