AGI - "L'accordo di pace con la Russia può consistere di due documenti separati, uno dovrebbe riguardare le garanzie di sicurezza per l'Ucraina, l'altro direttamente le relazioni con la Federazione russa". Questa è la posizione espressa dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un'intervista ripresa da Ukrainska Pravda.
"La Russia vuole tutto in un unico documento ma visto quello che è successo a Bucha, le circostanze stanno cambiando", ha aggiunto, facendo presente che Regno Unito, Usa, Turchia e Italia si sono detti pronti a fare da garanti ma non c'è ancora una conferma definitiva.
L'Italia si è offerta come garante
L'Italia è tra i Paesi che si sono offerti per garantire la sicurezza dell'Ucraina, nell'eventualità di un accordo con Mosca sullo status neutrale di Kiev. La conferma arriva dallo stesso presidente ucraino. "Al momento non abbiamo ancora firmatari ma c'è una dimostrazione (di interesse, nda) da Johnson, dalla Gran Bretagna, dagli Usa, dall'Italia, dalla Turchia", ha spiegato Zelensky, "credo che ci sarà un impegno separato dall'Unione Europea".
Mariupol e l'eventuale stop ai negoziati
Per Zelensky una distruzione dei difensori di Mariupol porterà alla fine dei negoziati con la Russia. Il leader di Kiev ha spiegato che i russi vogliono una resa e che l'Ucraina non "si fida della Russia alla luce della battaglia di Ilovaisk nel 2014, quando miliziani filorussi uccisero soldati ucraini disarmati". "I difensori di Mariupol stanno combattendo con un rapporto di uno contro sei", ha aggiunto Zelensky", hanno bisogno di armi pesanti il prima possibile".
"A Mariupol la situazione è molto difficile. Le noste forze sono bloccate, i feriti sono bloccati", ha proseguito Zelensky, "c'è una crisi umanitaria, niente cibo, né acqua, né medicine. Nondimeno i ragazzi stanno difendendo. E non ci sono abbastanza parole per ringraziarli, quindi i negoziati sono in corso. A essere onesti, non c'è fiducia nei negoziatori su Mariupol".