AGI - Le truppe russe si stanno riversando in Ucraina, con una grande colonna di veicoli militari che si dirige verso l'Est: una colonna di mezzi è stata localizzata nei pressi di Matveev Kurgan, nella regione russa di Rostov, diretta a Nord Ovest, verso il territorio del Donbass.
Sarebbe l'equipaggiamento militare che servirà a rafforzare la presenza militare nella regione, in vista di quella che si preannuncia come la battaglia finale.
L'Ucraina ritiene che la Russia amplierà la sua offensiva proprio questa settimana nella regione delle autoproclamate repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk.
Putin ha definito una "tragedia" quanto sta accadendo ma ha ribadito che l'operazione militare era necessaria per "evitare il genocidio" del Donbass.
Ha anche affermato che la guerra andrà avanti "secondo i piani", provando a "contenere le perdite" ma ha ribadito la versione secondo cui il massacro di civili a Bucha, fuori Kiev, è "un falso".
L'obiettivo di Mosca è avviare una grande offensiva che conduca al controllo totale delle due regioni orientali da cui si sta provando ad accelerare l'evacuazione dei civili.
Fonti del Pentagono ritengono che servirà "tempo considerevole" per poter avviare l'operazione ma, secondo il governo di Kiev, l'attacco "è già iniziato". Intanto si indaga sul possibile uso di armi chimiche a Mariupol, dove le forze ucraine sono "circondate e bloccate", come ha riferito il consigliere presidenziale Podolyak.
Il vice ministro della Difesa ucraino, Hanna Malyar, ha affermato che le forze russe potrebbero aver utilizzato "munizioni al fosforo" nella città portuale e che le autorità di Kiev stanno indagando le informazioni non verificate.
Le accuse contro le forze di Mosca sono state smentite da Eduard Basurin, portavoce delle milizie separatiste del Donetsk.
In precedenza Andriy Biletsky, comandante del reggimento Azov, aveva sostenuto che un drone russo ieri avesse lanciato una sostanza sconosciuta sui civili di Mariupol e che tre persone avessero riportato segni di avvelenamento chimico, seppure senza "conseguenze disastrose".
La versione ucraina va valutata con cautela: un alto funzionario del Pentagono, citato dai media americani, ha spiegato che Washington non può confermare l'uso di armi chimiche a Mariupol.
Nella città ormai simbolo del conflitto, secondo le autorità locali i civili uccisi finora sono circa 21 mila. Intanto, comincia ad aumentare il numero di persone che tornano in Ucraina dall'estero: è balzato a circa 30 mila al giorno.
E se nei primi giorni di guerra erano per la maggior parte uomini quelli che tornavano in Ucraina, ora ci sono più donne, anziani e bambini.
L'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati stima che oltre 4,3 milioni di rifugiati siano fuggiti dal paese dopo lo scoppio della guerra, con circa 7,1 milioni di sfollati interni.