AGI - L'amministrazione americana non "mollerà" fino a quando non avrà trovato l'uomo sospettato di aver aperto il fuoco dentro un vagone della metro stamane a Brooklyn, mandando in ospedale in tutto 29 persone. Lo ha assicurato il presidente Joe Biden, esprimendo gratitudine ai soccorritori e inviando "preghiere a coloro che sono rimasti feriti e toccati da questo trauma".
Il sindaco di New York, Eric Adams, in isolamento da lunedì per il Covid, in un video messaggio ha detto: “Non permetteremo che i newyorchesi vivano nel terrore. La violenza non riguarda solo New York ma tutta l’America”. Ma il rischio è che i newyorkesi si abituino al terrore quotidiano.
Solo che stavolta l’episodio ha superato tutti i precedenti dell’anno: un uomo, alto 1,65, pelle scura, probabilmente afroamericano, ha sparato sui viaggiatori di un treno della metropolitana, dopo aver lanciato una granata fumogena, poi è scappato, scomparendo dentro una galleria. Più tardi la polizia ha trovato sul luogo del crimine la carta di credito usata per noleggiare il furgoncino, ritrovato abbandonato a Brooklyn.
Sono ventinovei le persone rimaste ferite, dieci colpite dagli spari, e cinque in condizioni critiche anche se nessuno è in pericolo di vita. I testimoni hanno raccontato che poco prima delle 8,30 di mattina un uomo, felpa con cappuccio e gilet verde da operaio edile, è salito a Brooklyn sulla linea N diretta verso nord, e tra le fermate della Cinquantanovesima e la Trentaseiesima ha indossato una maschera antigas che aveva nello zaino, tirato del gas lacrimogeno all’interno del vagone, e iniziato a sparare.
Quando il treno è arrivato alla stazione di Sunset Park, approfittando del caos generale, è scappato. Nella fuga ha probabilmente perso la pistola e le munizioni, ritrovate dalla polizia. Sono stati trovati anche fuochi d’artificio, forse da usare come diversivo. Un passeggero lo ha ripreso con il cellulare e la polizia sta esaminando le immagini. E’ stata diramata la targa di un furgone a noleggio, proveniente dall’Arizona.
Su quel van potrebbe esserci l’uomo che tutta la polizia di New York sta cercando.
Le immagini mostrano diverse persone a terra, insanguinate. Tutta la zona è stata chiusa, molte ambulanze in arrivo, ci sono anche gli agenti delle squadre speciali. La linea R che va da White Hall a Bay Ridge è stata bloccata.
La zona a sud ovest di Brooklyn vicino a Sunset Park è stata isolata. Le scuole più vicine al luogo della sparatoria messe “in lockdown” per ore, con gli studenti tenuti all’interno per motivi di sicurezza e nessuno autorizzato a entrare, molte linee della metropolitana sospese, e sui telefonini dei newyorchesi è comparsa un’allerta che invitava i cittadini ad evitare la zona colpita.
I primi ad arrivare per i soccorsi sono stati i vigili del fuoco, intervenuti perché dalla stazione della metropolitana lungo la Trentaseiesima strada di Brooklyn usciva una colonna di fumo. Appena arrivati, hanno capito che non si trattava di un incidente: dal treno della linea N uscivano decine di persone terrorizzate, nelle carrozze invase dal lacrimogeno i feriti erano sdraiati sul pavimento, altri sulle piattaforme dei binari, il sangue a terra dappertutto.
Sul caso sta lavorando anche la task force antiterrorismo, anche se gli inquirenti sono prudenti nel parlare di terrorismo. A tutti è stato chiesto di collaborare alle indagini avvisando la polizia di ogni particolare che potrebbe essere utile, il molto newyorkese “se vedi qualcosa, dillo” (“if you see something, say something”) diventato un mantra dopo l’11 settembre.