AGI - Mentre prosegue il ritiro russo dalle regioni settentrionali dell'Ucraina, il prossimo fronte cruciale, nel quarantunesimo giorno di ostilità, è la città di Slovyansk, nel settore centro-orientale del Paese.
È questo, secondo l'Institute for the Study of War (Isw), l'obiettivo di un'imminente offensiva delle truppe di Mosca che avanzano attraverso Izyum, a Sud Est di Kharkiv.
Con le recenti battute d'arresto in altre aree del paese, i funzionari russi hanno affermato che l'obiettivo principale della campagna è ora la "completa liberazione" del Donbass.
Il ministero della Difesa del Regno Unito conferma che le forze russe si stanno consolidando e riorganizzando per concentrare gli sforzi su questa regione, dove i separatisti controllavano già ampie porzioni degli Oblast di Lugansk e Donetsk.
Fonti di intelligence occidentali affermano che nell'area si stanno spostando anche mercenari del gruppo Wagner.
Gli sforzi per catturare Slovyansk "si riveleranno probabilmente la prossima battaglia cruciale della guerra", sostiene l'Isw.
Da Slovyansk, le unità russe potrebbero tentare di collegarsi con altri contingenti di Mosca per circondare le forze ucraine nel Donbass.
A Sud, prosegue intanto a rilento il tentativo di costruire un ponte di terra tra le regioni controllate dai separatisti a Est e Kherson, la prima grande città caduta in mano ai russi, ora impegnati a respingere sempre più intensi contrattacchi ucraini.
In mezzo c'è lo strategico centro portuale di Mariupol, che non è ancora caduta nonostante settimane di assedio e pesanti bombardamenti che hanno creato una catastrofica crisi umanitaria.
Sebbene le truppe russe siano ormai da giorni in città, i difensori continuano a opporre una strenua resistenza, mentre oltre 100 mila residenti rimangono intrappolati senza acqua, riscaldamento e beni di prima necessità.
Sono finora falliti anche i tentativi di spingersi a Sud Ovest fino a Odessa, porto sul Mar Nero colpito da ripetuti attacchi aerei diretti alle infrastrutture strategiche, in particolare i depositi di carburante.
L'ostacolo principale rimane la città di Mykolaiv, che continua a respingere i tentativi di aggiramento a Nord.
Nella parte settentrionale del Paese, dopo gli Oblast della capitale e di Sumy, i militari russi hanno completato il ritiro dalla regione di Zhytmoyr e continuano ad arretrare in quella di Chernihiv.
Le truppe russe che erano state dislocate nei dintorni della capitale sin dalla loro rapida avanzata dalla Bielorussia all'inizio dell'invasione si sono ora ritirate dalle loro posizioni su entrambe le sponde del fiume Dnipro.
Sebbene il contingente principale si sia ritirato in Bielorussia, lasciando mine sulla sua scia, il ritiro "è stato sufficientemente disordinato perché alcune truppe russe siano state lasciate indietro", osserva l'Isw.
Ma, nonostante il tentativo fallito di catturare la capitale, la guerra continua e la Russia ha ancora la capacità di condurre un'operazione offensiva nell'Ucraina orientale, avvertono gli analisti.
L'attuale linea di occupazione russa nel Sud e nell'Est presenta ingenti guadagni territoriali. Mosca ha ora il controllo del sud della aree a Nord Crimea e di crescenti porzioni dell'Est del Donbass.
"Se un cessate il fuoco o un accordo di pace congelasse una linea come l'attuale, la Russia sarà in grado di esercitare una pressione molto maggiore sull'Ucraina di quanto non facesse prima dell'invasione, e potrebbe nel tempo riassemblare una forza d'invasione più efficace", avverte l'Isw, "la vittoria dell'Ucraina nella battaglia di Kiev è quindi significativa ma non decisiva".