AGI - Si sono aperte a Parigi le udienze per l'estradizione dei dieci italiani arrestati in Francia nell'aprile del 2021 nell'ambito dell'operazione Ombre Rosse e coinvolti in fatti di terrorismo di estrema sinistra avvenuti tra gli anni Settanta e Ottanta. La maggior parte di loro sono ex membri delle Brigate Rosse.
I primi a comparire in tribunale sono Giorgio Pietrostefani - ex leader del movimento Lotta continua, oggi in condizioni di salute instabili e ritenuto il mandante dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi del 1972 - e Enzo Calvitti, una delle figure più importanti della colonna romana delle Br, sulla cui testa pende una condanna a 18 anni e sette mesi di carcere.
Seguiranno, a blocchi, gli altri. Da Narciso Manenti dei Nuclei Armati contro il Potere territoriale - condannato all'ergastolo per l'omicidio del carabiniere Giuseppe Gurrieri nel 1979 - a Giovanni Alimonti, talpa delle Br alla Camera quando ricopriva il ruolo di centralinista a Montecitorio, a Roberta Cappelli - coinvolta in diversi omicidi di uomini del mondo delle forze dell'ordine - e Marina Petrella, tra le altre cose responsabile del sequestro del 1980 del giudice Giovanni D'Urso e già a rischio estradizione dopo un primo arresto nel 2007, infine annullata dall'allora presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy per ragioni umanitarie.
E ancora, in tribunale ci saranno gli ex brigatisti Sergio Tornaghi e Maurizio Di Marzio. Le udienze si chiuderanno con Raffaele Ventura, ex esponente a Milano di Autonomia Operaia soprannominato Coz, e con Luigi Bergamin, ex militante del gruppo Proletari armati per il comunismo, condannato per concorso morale negli omicidi del maresciallo Antonio Santoro e dell'agente della Digos Andrea Campagna. Bergamin ha provato a ottenere la prescrizione di uno dei due reati ma non c'è riuscito, dato che gli è stato riconosciuto lo status di "delinquente abituale".
Nel gennaio scorso la Chambre de l'Instruction della Corte d'Appello di Parigi ha deciso di rinviare le udienze giudicando incompleta la documentazione inviata dalla magistratura italiana. La stessa cosa era avvenuta nel settembre del 2021, con la richiesta all'Italia di integrare le domande di estradizione con alcuni supplementi.
L'arresto dei dieci terroristi di estrema sinistra era stato accolto in Italia con soddisfazione, dopo anni nei quali la cosiddetta "dottrina Mitterrand" - teoria elaborata dall'ex presidente della Repubblica francese Francois Mitterrand secondo la quale veniva ritenuto giusto concedere asilo agli imputati e ai condannati per atti criminali di ispirazione politica compiuti molti anni prima - non aveva reso possibile la richiesta di estradizione da parte dell'Italia.
"Spero che l'Italia potrà voltare pagina, in una storia impregnata di sangue e lacrime", aveva commentato il ministro della Giustizia francese, Eric Dupond Moretti.