AGI - Giornali internazionali in ordine sparso sull’Ucraina oggi, con le testate che utilizzano i loro inviati sul campo per raccontare le tante tragedie della guerra in una varietà di titoli. Su una cosa tutti concordano: la Russia sta inasprendo i suoi attacchi e sembra che adesso il suo scopo sia quello di consolidare il controllo sul Sud dell’Ucraina, l’affaccio sul Mar Nero. Varietà anche di analisi. Per fare qualche esempio: il Washington Post si sofferma sulla campagna social del governo di Kiev, mentre Le Monde sull’effettiva potenza dell’esercito russo, e il Wall Street Journal sulle relazioni tra la Cina e la Russia.
Washington Post
Mentre “La Russia usa tutta la sua forza in Ucraina”, come dice il titolo di apertura del Washington Post, e le città sono devastate dai bombardamenti, e alla guerra sul campo Kiev risponde anche con una guerra psicologica. Il quotidiano riferisce che gli ucraini postano sui social fotografie di soldati russi caduti in combattimento e immagini di prigionieri tremanti sottoposti a duri interrogatori, con l’intento di fiaccare il morale del nemico. Non è una novità, perché già il Vietnam del Nord fece lo stesso con i militari americani, ricorda il giornale. Certo però è che internet moltiplica la diffusione di questa propaganda bellica. Il Post sottolinea però che “la tattica potrebbe anche essere interpretata come una violazione delle Convenzioni di Ginevra, che affermano che i governi devono ‘in ogni momento’ proteggere i prigionieri di guerra da ‘insulti e curiosità pubblica’”. Tali violazioni “potrebbero sembrare minori rispetto alle prove che suggeriscono che le forze militari russe hanno ucciso civili e bombardato indiscriminatamente quartieri residenziali”, ha detto al quotidiano Rachel E. VanLandingham, professoressa alla Southwestern Law School ed esperta di crimini di guerra. Ma, rileva il Post, “potrebbero intaccare la capacità dell'Ucraina di accusare la Russia responsabile della violazione del diritto internazionale”. Un servizio è dedicato alla volontà dell’amministrazione Biden di inasprire le sanzioni, che non stanno producendo effetti concreti sul terreno, per far sì che Putin e i suoi oligarchi “sentano la stretta”, come ha detto la portavoce della Casa Biana, Jean Psaki. Il quadro che il Post descrive, comunque, al momento è questo: “La raffica di sanzioni economiche – quelle imposte e quelle forse all'orizzonte – non ha frenato la continua avanzata della Russia. La situazione umanitaria è peggiorata, con l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati che stima che 1 milione di persone siano fuggite dalla distruzione. Il presidente russo Vladimir Putin, nel frattempo, è rimasto provocatorio nell'ultimo round di negoziati, lasciando i funzionari francesi timorosi che ‘il peggio deve ancora venire’". In prima pagina ancora l’inchiesta parlamentare sull’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021: “Nuove prove mostrano che a Trump è stato detto molte volte che non c'era frode elettorale, ma ha continuato a dirlo comunque”, è il titolo sulla notizia che la commissione della Camera produce atti per dimostrare coem l’ex presidente abbia consapevolmente continuato a “diffondere disinformazione sulle elezioni molto tempo dopo aver saputo di aver perso legittimamente”. Da segnalare infine un focus sulle grandi città americane dove le amministrazioni locali hanno revocato l’esclusione dei non vaccinati dai ristoranti e dagli spettacoli.
New York Times
Titolo di apertura del New York Times che riassume gli ultimi sviluppi militari della guerra in Ucraina: “La Russia spinge per rafforzare la sua presa sul Sud” del Paese. Il reportage è da Odessa e descrive l’offensiva scatenata con l’obietto di “assumere il controllo dell’intera costa ucraina sul Mar Nero”. In un altro servizio, il giornale si concentra in una disamina della resistenza ucraina e osserva: “Con sorpresa di molti analisti militari, le truppe ucraine stanno montando una resistenza più dura del previsto alle forze russe lungo le linee di battaglia, in un paese delle dimensioni del Texas, combattendo con un'intraprendenza e una creatività che secondo gli analisti statunitensi potrebbero impastoiare le truppe russe per settimane o mesi a venire”. Che per Mosca la guerra non stia andando come previsto viene segnalato dal quotidiano anche in un altro articolo, dedicato alla stretta di Putin sulla censura della stampa indipendente: le ultime voci libere rimaste vengono silenziate, scrive il giornale, che riporta la denuncia di Dmitri Muratov, giornalista premiato l’anno scorso col Nobel per la Pace Premio dell'anno scorso, secondo cui “tutto ciò che non è propaganda viene eliminato”. In prima pagina anche la notizia che la miliardaria famiglia Sackler e la sua azienda farmaceutica Purdue Pharma hanno raggiunto un accordo con un gruppo di Stati che si opponevano da tempo al piano fallimentare della società, un’intesa che prelude alla destinazione di di miliardi di dollari ai programmi di trattamento delle dipendenze.
Wall Street Journal
“La Russia inasprisce l’attacco all’Ucraina”, sottolinea in apertura il Wall Street Journal, che sceglie la battaglia dell'aeroporto di Hostomel, fuori Kiev, come episodio esemplare del fallimento dei calcoli militari di Putin: pensava che l'Ucraina sarebbe caduta rapidamente e voleva utilizzare quell’aeroporto per portare le sue truppe direttamente nella capitale, ma un manipolo di soldati ucraini ha combattuto e ha resistito per impedire ai russi di utilizzare la pista di atterraggio, costringendoli a spostare uomini e rifornimenti via terra. Il quotidiano finanziario osserva con molta attenzione anche quella che Putin e Xi hanno definito “amicizia senza limiti” tra Russia e Cina e che potrebbe non essere poi così solida. Tra i dirigenti cinesi, scrive il Wsj, qualche dubbio comincia a circolare perché l’invasione russa dell’Ucraina “sta costringendo Pechino ad adeguare la sua politica estera in un modo che rischia di danneggiare le relazioni con l'Occidente guidato dagli Stati Uniti e di vanificare anni di sforzi per dipingersi come un leader mondiale responsabile”. Nell’elite cinese, insomma, si fa strada la preoccupazione per “gli effetti a catena” che potrebbe avere l’eccessiva vicinanza a Mosca a scapito delle relazioni con altri Paesi. Quel che Pechino farà adesso, secondo il Wsj, “dipende da quanto duramente gli Stati Uniti spingeranno le sanzioni contro la Russia”.
Financial Times
La tragedia di Mariupol, raccontata in un lungo reportage, è lo zoom sulla guerra che il Financial Times mette in prima pagina, valorizzando il suo servizio con una fotografia di quelle destinate probabilmente a rimanere come documento: un uomo affranto, aggrappato disperatamente al volto di una vittima, stesa su una barella arrugginita e coperta da un lenzuolo insanguinato. “Stanno cercando di cancellare questa città dalla faccia della terra”, recita il titolo. A centro pagina, la notizia del sequestro degli yacht di proprietà di oligarchi nell'ambito delle sanzioni contro la Russia: le autorità francesi hanno bloccato vicino a Marsiglia il panfilo di Igor Sechin, capo della compagnia energetica statale russa Rosneft, mentre in Germania è stato individuato quello del magnate dei metalli Alisher Usmanov. Batosta ai super ricchi che sostengono Putin, nella speranza che abbandonino il presidente.
The Times
“Putin giura vittoria totale”, titola in apertura il Times che valorizza così il nuovo, minaccioso discorso del capo del Cremlino, le cui parole hanno fatto dire a Macron che in Ucraina “il peggio deve ancora venire”. Perché, scrive il giornale, il presidente russo “ha promesso di distruggere questa 'Anti-Russia' creata dall'Occidente" e ha sostenuto che “sebbene ucraini e russi siano un solo popolo, gli ucraini avevano subito il lavaggio del cervello". Una dichiarazione che non lascia nessuno spiraglio a speranze di una soluzione negoziata del conflitto. L’altro tema in prima pagina è quello delle sanzioni economiche, con un titolo sulle misure decise dalla Gran Bretagna contro uno degli uomini più ricchi della Russia e stretto alleato del presidente Putin, Alisher Usmanov, il cui impero vale 13,4 miliardi di sterline, e contro l’ex vice premier russo Igor Shuvalov.
Le Monde
Nella guerra in Ucraina le forze armate russe stanno incontrando difficoltà molto maggiori di quelle ipotizzate dagli strateghi del Cremlino, e Le Monde lo sottolinea nella sua apertura, titolando “La macchina da guerra russa alla prova sul terreno”. Una prova non brillante, perché con la presa di Kherson “le truppe di Vladimir Putin continuano ad avanzare ma a un ritmo molto più lento del previsto” e questo “pone interrogativo sull’effettivo grado di preparazione dell’esercito russo”. Inoltre, osserva il giornale francese, le numerose falle mostrate dalla logistica militare in queste ore sembrerebbero indicare che Mosca si aspettava una guerra lampo, non un conflitto di lunga durata, in cui peraltro Kiev manovra la comunicazione meglio del nemico e riesce a condurre “una propaganda efficace” mentre Putin rincorre i media russi cercando di controllarli censurando le notizia sull’andamento dell’invasione. Ai problemi militari, inoltre, si sommano quelli economici che si fanno sempre più drammatici e che, per Le Monde, “hanno portato la Russia sull’orlo della bancarotta”
Le Figaro
Ucraina declinata in chiave di politica interna sulla prima pagina di Le Figaro, che titola: “Macron, una candidatura sullo sfondo della guerra in Ucraina”. Il giornale punta sulla “lettera ai francesi” con la quale il presidente ha annunciato l’intenzione di ricandidarsi per un secondo mandato all’Eliseo “per i difendere i nostri valori minacciati dal disordine mondiale”. Il giornale fiuta il pericolo che la campagna elettorale venga silenziata dal conflitto ucraino e che la crisi venga utilizzata dal presidente per mettersi in luce oscurando gli avversari: in un editoriale dal titolo “Imperativo democratico”, il quotidiano sottolinea infatti che “il dibattito pubblico non è un lusso riservato ai tempi di pace”. Un’analisi è dedicata a uno degli effetti economici della guerra, l’aumento del prezzo dei cereali, e in prima pagina c’è anche la caccia ai beni degli oligarchi russi in Europa.
El Pais
Nel nono giorno di guerra, “la Russia punisce le città”: così titola in apertura El Pais, che racconta l’avanzata russa nel Sud dell’Ucraina con “attacchi devastanti” contro le aree urbane. Il Paese sconvolto dall’invasione si prepara a una lunga resistenza che, secondo quanto scrivono gli inviati del quotidiano spagnolo, potrebbe avere il suo centro a Leopoli, possibile nuova capitale “dell’Ucraina libera”, quella non occupata dai russi. Ammesso che Putin si accontenti di impadronirsi soltanto di una parte del territorio ucraino. In ogni caso, nota il giornale in un editoriale, si sta disegnando “un nuovo ordine mondiale ostile alla Russia”. Restano in prima pagine le lotte intestine del Partito popolare, con un servizio sulle mosse del prossimo leader Feijòo, che cerca di definire una linea in discontinuità con quella del deposto Casado.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
I profughi ucraini e l’Europa sono il tema sul quale punta la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che titola “L’Ue si aspetta un milioni di rifugiati”, prevedendo che sarà una questione che impegnerà duramente i 27 tra i quali ieri sono emerse le prime differenze di vedute su come gestire l’accoglienza. In risalto, a centro pagina, la notizia che Volkswagen, la più grande casa automobilistica europea, ha deciso di congelare le sue esportazioni in Russia, unendosi così alle molte aziende tedesche e più in generale europee che hanno sospeso o ridotto le loro attività a Mosca per condannare così tangibilmente l’invasione dell’Ucraina. Da leggere un editoriale in cui si analizza uno specifico profilo dell’errore di calcolo che molti commentatori sulla stampa internazionale imputano a Vladimir Putin: quello di aver sottovalutato Joe Biden. Secondo la Faz, bisogna dare atto a Donald Trump di aver avuto ragione quando diceva che Putin percepiva Biden come un debole. Ma i fatti, secondo il quotidiano tedesco hanno mostrato che si sbagliava perché il presidente americano “è riuscito a unire l’Occidente” nella reazione all’invasione russa dell’Ucraina e a far imporre sanzioni economiche senza precedenti che stanno mettendo a dura prova il sistema finanziario russo.
China Daily
L’accordo tra russi e ucraini su corridoi umanitari per i civili è lo sviluppo più importante secondo il China Daily, che su questo titola, riflettendo così la posizione cinese in favore di una soluzione negoziata alla quale invece l’Occidente crede sempre meno. Ma l’Ucraina è sempre meno in evidenza sul quotidiano, che invece valorizza l’avvio della doppia sessione di lavori del Congresso nazionale del popolo, il parlamento cinese, che si apre oggi, e all’evento dedica ampi servizi per illustrare nel dettaglio l’ordine del giorno. Tra i punti da discutere ci sono, tra gli altri, il rapporto sull’attività del governo e di altri organismi istituzionali, come la Corte suprema, ma anche nuove norme elettorali per Hong Kong.
Quotidiano Del Popolo
Colloqui tra Russia e Ucraina in risalto anche sul People’s daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, secondo cui nell’incontro di ieri, in cui è stato raggiunto solo un accordo sui corridoi umanitari per i civili, “le due parti hanno discusso di questioni militari, questioni umanitarie e una futura soluzione politica del conflitto”. Ci saranno “presto” nuovi colloqui, prevede il giornale cinese, che più che all’Ucraina guarda però ai giochi invernali paralimpici la cui cerimonia inaugurale si terrà oggi a Pechino alla presenza di Xi Jinping. Ovviamente in evidenza anche la sessione del Congresso nazionale del popolo, cui è dedicato un lungo editoriale assai dottrinario sulla “democrazia socialista con caratteristiche cinesi” che “è totalmente orientata al popolo e vede il popolo come l'obiettivo finale dello sviluppo”.