AGI - Il Cremlino ha definito "un movimento in senso positivo" le dichiarazioni provenienti da Kiev sulla disponibilità dell'Ucraina a negoziare con Mosca sullo status neutrale del Paese. Lo ha detto alla stampa il portavoce del presidente della Federazione russa, Dmitri Peskov: "Si tratta di una affermazione nuova. Le abbiamo prestato attenzione. Questo è un movimento in senso positivo. Ora dobbiamo analizzarlo. Non posso ancora dire di piuù".
Peskov non ha voluto commentare le parole del ministro degli Esteri Serghei Lavrov che invece aveva accusato le autorità ucraine di "mentire" riguardo alla disponibilità di trattare lo status neutrale dell'Ucraina. "Sta solo dicendo una bugia aveva detto Lavrov, riferendosi a Zelensky - mente quando dichiara di essere pronto a discutere di uno status neutrale". Lavrov ha fatto notare che in passato non sono mancate occasioni a Zelensky per discutere il tema, ma sono state "occasioni mancate".
Il presidente ucraino si nasconde in queste ore a Kiev, sapendo di essere l'obiettivo delle truppe russe. Dopo il drammatico video messaggio di ieri notte da un bunker, in cui ha denunciato di essere "l'obiettivo numero uno" di un piano russo per assassinarlo, anche i partner occidentali, dal presidente del Consiglio Mario Draghi al ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, hanno ricordato l'importanza del suo ruolo e la necessità di proteggerlo.
Apparso con un'aria sofferta, la barba lunga e un semplice maglione girocollo in un video notturno, Zelensky ha detto che l'Occidente non sta facendo abbastanza, che l'Ucraina è stata lasciata sola contro l'invasione nemica e ha anche fatto appello ai cittadini russi pacifisti a "lottare per noi". Ha anche aperto alla possibilità di negoziare con la Russia la neutralità del Paese invaso, condizione fondamentale posta nelle scorse settimane da Mosca per una de-escalation e finora sempre rimandata al mittente.
"Non abbiamo paura di parlare di tutto con la Russia - ha aggiunto, e in particolare "di uno status neutrale e delle garanzie di sicurezza per il nostro Paese. Ma non siamo nella NATO, quali paesi ci daranno queste garanzie?".