AGI - Il capo degli 007 russi legato alla morte di un ex agente, il vice responsabile dello staff del presidente russo Vladimir Putin accusato di aver tentato di avvelenare un dissidente, e il presidente di una banca di Stato: sono tre dei cinque 'obiettivi' nel mirino delle sanzioni Usa e Nato, che mirano a isolare il capo del Cremlino. I loro nomi sono circolati subito dopo il discorso fatto dal presidente americano Joe Biden dalla East Room della Casa Bianca.
Sono quelli di Alexander Bortnikov, Sergey Kirienko e Petr Fradkov. Il primo, Bortnikov, era già finito un anno fa nel mirino del dipartimento di Stato: 70 anni, nato a Perm, ex Unione Sovietica, dal '75 prima nei servizi segreti del Kgb e poi della Fsb, il Federal Security Service, è ritenuto il capo dell'operazione che porto' all'avvelenamento di Alexander Litvinenko, l'ex 007 russo ucciso a Londra nel 2006. Con Putin, il capo dell'intelligence condivide l'adorazione per Stalin, al punto che cinque anni fa aveva giustificato le 'Grandi Purghe' staliniane con cui, negli anni '30, vennero colpiti in modo indistinto cittadini, non iscritti al partito, considerati ostili al regime.
Sergej Kiriyenko, 61 anni, nato a Sukhumi, nella Georgia, è cresciuto a Soci, nel sud della Russia. Ingegnere navale, dopo il divorzio dei genitori, ha mantenuto il cognome ucraino della madre. Negli anni '90 una scalata politica lo ha portato a essere nominato primo ministro, dopo la destituzione di Viktor Cernomyrdin, diventando così - a soli 35 anni - il più giovane capo del governo della storia russa. Grande animatore dei movimenti di destra, Kiriyenko è diventato nel 2016 il primo vice-capo di gabinetto di Putin. È stato indicato tra i responsabili del complotto contro Alexei Navalny, il dissidente russo avvelenato nell'agosto di due anni fa mentre viaggiava su un volo interno in Russia.
Fradkov è, invece, il braccio finanziario del cerchio magico di Putin: 44 anni, nato a Mosca, dal 2018 è presidente della Psb, la Promsvyazbank, la più grande banca statale che opera nel campo militare e considerata l'ottava istituzione finanziaria più grande in Russia. La banca serve quasi il 70% dei contratti del ministro della Difesa e finanzia e gestisce i conti del personale militare russo.
Tra le sanzioni, riferisce il dipartimento americano del Tesoro, verranno colpite anche cinque navi di proprietà della banca: due navi container, la Fesco Moneron e la Fesco Magadan, due petroliere di oltre 60 mila tonnellate, Linda e Pegas, e il cargo Baltic Leader.