AGI - Il Cremlino ha confermato che il presidente francese Emmanuel Macron è stato tenuto a distanza dal leader russo Vladimir Putin durante l'incontro a Mosca perché il capo dell'Eliseo non ha voluto sottoporsi a un tampone anti-Covid russo.
Il portavoce, Dmitri Peskov, ha riferito ai giornalisti di comprendere la posizione del leader di Parigi ma la priorità è proteggere Putin. Da qui la decisione di mantenere il distanziamento, facendo sedere i due leader agli estremi di un tavolo lungo quattro metri. Non si è trattato di una questione politica e non ha avuto conseguenze sui colloqui incentrati sulla crisi ucraina.
La notizia è trapelata nella serata di giovedì 10 febbraio: Reuters ha citato fonti dell'entourge di Macron, secondo cui al presidente francese sono state date due opzioni, accettare il molecolare fatto dalle autorità russe oppure rispettare un severo distanziamento sociale.
"Sapevamo bene che avrebbe comportato niente strette di mano e quel lungo tavolo, ma non potevamo accettare che mettessero le mani sul Dna del presidente", ha riferito una delle fonti, riferendosi a problemi di sicurezza.
"I russi ci hanno detto che Putin deve rimanere in una rigida bolla sanitaria", ha aggiunto l'altra fonte. Il tavolo da quattro metri era stato usato di recente anche nel bilaterale di Putin con il premier ungherese, Viktor Orban. Ieri il capo del Cremlino ha visto il collega kazako, Kassym-Jomart Tokayev: con lui, invece, ci sono state strette di mano e un colloquio in cui a separarli c'era solo un piccolo tavolino.