AGI - Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accusato l'Occidente di "ignorare" le preoccupazioni russe sulla sicurezza e di usare l'Ucraina "come mezzo" per contenere Mosca, ma ha anche ammesso di auspicare ancora in una "soluzione" per uscire dalla crisi.
"Spero che alla fine troveremo una soluzione, anche se non sarà semplice", ha dichiarato, indicando di essere pronto a nuovi colloqui con l'Occidente, primo tra tutti con il capo dell'Eliseo, Emmanuel Macron, atteso presto a Mosca.
Il leader del Cremlino ha usato il palco della conferenza stampa con il premier ungherese, Viktor Orban - uno dei vari leader Nato che sta provando a intercedere per un allentamento delle tensioni - per il suo primo commento pubblico, in quasi un mese e mezzo, sul delicato dossier; ha ribadito l'impegno russo al dialogo intavolato con la Nato e l'Usa, ma ha anche rilanciato il monito sui rischi di un'adesione dell'Ucraina alla Nato: si andrebbe a un "conflitto della Russia con la Nato" sulla Crimea, che Kiev "intende riprendersi anche con le armi".
Putin ha spiegato che il Cremlino sta studiando una risposta da inviare a Washington e alla Nato che hanno consegnato le loro controproposte a Mosca, rifiutando però la principale condizione posta: il ritiro di fatto della Nato e dei suoi sistemi di difesa anti-missile dall'Europa Est (ritornando alle posizioni militari del 1997) e l'impegno a non accettare ulteriori adesioni in quello che è il cortile di casa della Russia, le ex repubbliche sovietiche, in primi l'Ucraina.
Sia Washington che Bruxelles hanno definito "non-starter" le condizioni russe e hanno cercato di reimpostare il confronto con Mosca, sottolineando anche le preoccupazioni dell'Occidente rispetto alle attivita' della Russia.
"Mi sembra che gli Stati Uniti non siano tanto preoccupati della sicurezza dell'Ucraina", ha denunciato il leader russo, secondo il quale "la loro principale missione e' contenere lo sviluppo della Russia e trascinarla in guerra solo per imporre sanzioni".
Nel ricevere Orban - che si è definito "pacificatore" e ha assicurato che "nessun leader Ue vuole la guerra" - Putin ha insistito che "si deve trovare un modo per garantire gli interessi e la sicurezza di tutti gli attori di questo processo: Ucraina, Paesi europei e Russia, ma questo puo' essere fatto solo con un atteggiamento serio e ponderato nei confronti del documento proposto" da Mosca.
Il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, intanto ha parlato di nuovo con l'omologo Usa, Antony Blinken, e ha inviato una lettera ai colleghi dei Paesi Nato, compreso Luigi Di Maio, per portare l'attenzione su quella che reputa la violazione da parte della Nato del "principio dell'indivisibilità della sicurezza reciproca nel quadro dell'Osce", vale a dire il principio per cui nessuno Stato o raggruppamento parte dell'organizzazione rafforzi la propria sicurezza a spese di quella altrui.
Mentre ribadisce di esigere un trattamento da pari da parte dell'Occidente, il leader del Cremlino sfodera lo strumento di leverage più convincente che possiede: l'energia. Davanti a Orban, allude al fatto che "i Paesi europei potrebbero avere ancora problemi in futuro sul mercato del gas", ma non l'Ungheria, che ha stretto contratti a lungo termine con la Russia.
Gli fa eco il capo della diplomazia Ue, Josep Borrell, secondo cui "ci sono segnali che la Russia è pronta a tagliare le forniture di gas all'Europa". Di energia Putin ha parlato anche in una telefonata col presidente del Consiglio, Mario Draghi, assicurando "forniture stabili di gas" all'Italia. Il premier ha ribadito l'importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni ed è stato concordato un impegno comune per una soluzione durevole della crisi.