AGI - Il ministro dell'Interno di Hong Kong, Caspar Tsui, si è dimesso dopo che è venuta alla luce la sua partecipazione a un festa di compleanno insieme a decine di funzionari e parlamentari pochi giorni dopo che le autorità avevano esortato a evitare gli assembramenti per limitare la diffusione del Covid.
"Ho rassegnato le dimissioni e intendo lasciare l'incarico oggi", ha dichiarato Tsui in una nota. "Come uno dei principali funzionari che guidono la lotta all'epidemia, non ho dato il miglior esempio", ha aggiunto.
La festa di compleanno in un ristorante era per Witman Hung, membro del massimo organismo legislativo, e vi hanno partecipato oltre 200 persone, tra cui oltre una decina di alti funzionari, inclusi i capi della polizia, dell'immigrazione e della lotta alla corruzione, insieme a una ventina di deputati.
Il party è venuto alla luce dopo che una persona è risultata positiva e le autorità sanitarie hanno recuperato la lista degli invitati per il tracciamento. E' fonte di grave imbarazzo per il governo: sebbene non fosse illegale in base alle regole anti-Covid dell'ex colonia britannica, solo tre giorni prima il responsabile della Salute aveva esortato a evitare gli assembramenti.
Una situazione simile minaccia il premier britannico, Boris Johnson, sulla graticola da giorni per uno scandalo che ne minaccia la sopravvivenza politica: il partygate, le presunte feste che si sono tenute a Downing Street in violazione delle regole anti-Covid. I risultati di un'inchiesta governativa guidata da Sue Gray sono attesi a breve, e anche la polizia di Londra ha annunciato nei giorni scorsi un'indagine in merito.