AGI - Mentre il Regno Unito attende ancora di conoscere il rapporto di Sue Gray sui contestati “garden party” in Downing Street, l’ex ufficiale dell’esercito e deputato conservatore Tom Tugendhat è stato il primo a uscire allo scoperto.
In un'intervista al Times, si è detto disposto a candidarsi alla successione di Boris Johnson alla guida del partito conservatore e del governo, se il premier verrà deposto in seguito allo scandalo delle serate alcoliche in pieno lockdown.
Come ha dichiarato parlando alla radio del quotidiano londinese, Tugendhat, 48 anni, considererebbe “un enorme privilegio” diventare primo ministro, ma, ha aggiunto “spetta a tutti noi proporsi”. Gli altri candidati indicati come più probabili dalla stampa britannica sono al momento i ministri Rishi Sunak e Liz Truss e l’ex ministro e deputato Jeremy Hunt; i "bookmaker" li mettono proprio in quest'ordine di probabilità, e Tugendhat al quarto posto.
“So che alcuni dei miei colleghi sono timidi e non capisco perché – ha detto Tugendhat al Times - Non penso che si debba essere imbarazzati di voler servire il proprio Paese, io sono molto orgoglioso di servirlo".
Nonostante la lunga esperienza parlamentare (è deputato da 7 anni), l’uomo politico non ha mai avuto incarichi di governo ed è considerato uno storico avversario di Johnson, con il quale spesso battibecca pubblicamente durante i dibattiti a Westminster. E' stato il più giovane presidente della Commissione Affari Esteri, ed è considerato un falco sulla politica internazionale. Nell'intervista al Times, è tornato ad attaccare la Germania sulla crisi in Ucraina, definendo Berlino "una città dove il denaro russo ha comprato davvero troppa influenza".
Prima della carriera politica, dopo gli studi in islamismo a Cambridge ha partecipato come ufficiale arricchito da una buona conoscenza della lingua araba alle missioni in Iraq e Afghanistan.