AGI - Da oggi, riapre la città cinese di Xian, 13 milioni di abitanti, che è stata in lockdown per un mese per la recrudescenza di casi Covid-19.
La città è diventata un'area "a basso rischio", ovvero i residenti possono nuovamente circolare liberamente purché presentino un QR code sanitario valido.
Quella di Xian è stata la quarantena più estesa vissuta in Cina dopo quella imposta a Wuhan nel gennaio 2020, all'inizio della pandemia.
La gestione caotica del confino, soprattutto nei primi giorni, ha suscitato molte critiche sui social network: soprattutto nei primi giorni mancavano i rifornimenti, c'era confusione nell'applicazione sul cellulare che certificava la negatività all'acido nucleico; hanno creato clamore il caso di una donna incinta di otto mesi che ha perso il bambino perché gli è stato negato l'ingresso in ospedale per non aver presentato un test aggiornato o quello di una persona picchiata per aver violato la reclusione per andare a comprare del cibo.
Questi "momenti di caos", come definiti dalla stampa locale, hanno portato al licenziamento di diversi funzionari accusati di negligenza.