AGI - Settimana nera, quella appena trascorsa, per il premier britannico Boris Johnson. Dopo essere stato costretto a scusarsi ufficialmente con Buckingham Palace per aver ospitato, a Downing Street durante il lockdown, due feste la notte prima dei funerali del principe Filippo, venerdì è stato colto nuovamente con le mani nella marmellata.
Il Mirror ha rivelato che durante il lockdown, quando erano vietate occasioni di socializzazione al chiuso, è continuata la tradizione dei cosiddetti 'wine-time Fridays' dello staff di Downing Street: una sorta di aperitivi organizzati alla fine della settimana lavorativa, a cui in alcune occasioni si è unito anche BoJo.
E mentre anche dentro il suo stesso partito si moltiplicano le richieste di dimissioni, l'Independent ha rivelato che è il premier ha lanciato la 'Operation Save Big Dog' (Operazione salvate il cane grosso). È il bizzarro nome in codice che lo stesso Johnson avrebbe scelto per la manovra, con cui provare a salvare la faccia e restare a Downing Street.
Secondo l'Independent, il piano prevede di stilare una lista di nomi “da sacrificare” e far dimettere, in modo da mantenere la guida del governo. Fra le teste da far cadere, ci sarebbero quella di Dan Rosenfield, capo del suo staff, e quella del suo segretario personale, Martin Reynolds, la cui email di invito al premier a uno dei party in violazione alle norme anti-Covid è stata oggetto di una fuga di notizie.
Nella lista comparirebbero, però, anche potenziali rivali politici nel partito conservatore e questo potrebbe costargli il supporto dei pezzi grossi all’interno del consiglio dei ministri. Johnson avrebbe stilato, parallelamente, anche un’altra lista di ministri “amici” da mandare in televisione per fare l’elenco dei suoi successi e raccontare di un primo ministro contrito.
Adesso che il piano è stato svelato, è difficile che l’operazione 'Salvate il cane grosso' vada in porto. La richiesta di dimissioni è sempre più insistente e non solo nel partito, ma anche nell’elettorato. I deputati conservatori, in queste ore, stanno ricevendo centinaia di email di protesta da parte dei cittadini e, se il rischio di non essere rieletti diventerà sostanziale, ci metteranno poco ad abbandonare BoJo al suo destino.
Intanto, l’opposizione affila le armi. Il partito laburista di Keir Starmer sta riconquistando il consenso del centro, come accadde ai tempi di Tony Blair. Il ministro ombra della Sanità, Jon Ashworth, ha commentato: “Il piano di Johnson è quello di licenziare i suoi dirigenti per salvare sé stesso. Che vergogna. Johnson ha completamente degradato la grande carica di primo ministro con le sue buffonate. È ora che i parlamentari conservatori mettano al primo posto l'interesse nazionale e lo caccino”.
Un deputato conservatore, che ha voluto rimanere anonimo, ha confessato alla Bbc che persino i bambini sono contrariati. Venerdì, durante una visita a una scuola, un gruppo di studenti di nove anni gli ha chiesto quando il primo ministro si sarebbe dimesso, mentre un gruppo di studenti più grandi ha espresso rabbia per il suo comportamento. Il destino di BoJo sarà più chiaro la prossima settimana, quando i lavori parlamentari riprenderanno. Nel frattempo il Paese si domanda come potrà proseguire con una reputazione così compromessa.