AGI - L'emergenza Covid, le tensioni con la Russia, ma soprattutto la riforma del Patto di Stabilità. Saranno probabilmente questi gli argomenti che il neo cancelliere tedesco, Olaf Scholz, avrà nella sua valigia diplomatica per Roma dove, lunedì incontrerà il premier Mario Draghi. Una bilaterale prevista alle ore 14 e che sarà seguita da una conferenza stampa.
Sul 'dossier Maastricht' Scholz, ex ministro delle Finanze del governo Merkel, ha le idee molto chiare: giocherà il ruolo di mediatore tra i rigoristi, Olanda, Austria, Danimarca e Svezia, contrari a modifiche che mettano a rischio i conti, e l'Italia e la Francia, sostenitrici di un'interpretazione più morbida del Trattato, che aiuti il consolidamento di un'economia europea ancora sotto minaccia della pandemia.
Una posizione, quella del negoziatore europeo, che dovrà fare i conti con il neo ministro, il 'falco' Christian Lindner, leader dei liberali tedeschi che, con il suo insediamento, ha fatto respirare i 'frugali' d'Europa che già lo hanno soprannominato il 'kingmaker', l'uomo decisivo per la riforma del Patto di Stabilità.
Nel nuovo governo semaforo c'è già comunque qualche segnale di allentamento della posizione tradizionalmente rigorista di Berlino. "Il Patto di stabilità deve garantire la crescita, la sostenibilità del debito e investimenti sostenibili ed ecologici” si legge nel documento di investitura del nuovo Governo.
E a pochi giorni dall'insediamento dell'esecutivo lo stesso Lindner si era mostrato più morbido affermando che la Germania deve continuare a garantire la stabilità, ma deve anche “prendersi la responsabilità di tenere insieme l’Eurozona, consentire anche ad altri Paesi di fare investimenti e fare in modo che sia garantita la stabilità europea”.
Sulla riforma del Patto di stabilità l'Italia trova nella Francia un alleato. Nella sua ultima conferenza stampa il presidente Emmanuel Macron, prossimo presidente di turno dell'Ue, aveva sottolineato la necessità di un'Europa capace di riformare le regole di bilancio, capace di rendere obsoleta quella norma che fissa al 3% il rapporto fra deficit e Pil, per consentire di investire non solo nella difesa comune e in una difesa piu' efficace delle frontiere esterne, ma anche nella digitalizzazione, nella lotta al cambiamento climatico, in progetti che consentano un nuovo modello di crescita per l'Europa, nelle fonti alternative di energia. "E' senz'altro necessario tornare alle regole di bilancio che da sole permettono la convergenza tra le nostre economie, soprattutto per quelle che condividono una moneta comune", aveva avvertito il presidente francese. "Ma non possiamo far finta che non sia successo niente".
La visita di Scholz a Roma segue quelle del neo cancelliere a Parigi e a Bruxelles. La chiave resta quella di un'"Europa forte", con una strategia comune, a partire dalla Difesa fino alle regole per l'economia. Con Macron Scholz ha evocato il mantra: "Crescita e finanze solide", combinazione vincente su cui ora deve convogliare il consenso dei partner.
"Abbiamo già dimostrato cosa sia possibile quando lavoriamo insieme in Europa, sia pure nell'ambito delle regole del Patto di stabilità", aveva detto il nuovo capo del governo di Berlino. "Sono convinto che possiamo continuare a consolidare la crescita assicurandoci al tempo stesso il mantenimento di finanze solide: non sono due cose in contraddizione tra loro. Abbiamo promesso di usare la flessibilita' che il Patto di stabilità ci offre".