AGI - Il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha subito la peggiore 'ribellione' interna al suo stesso partito, da quando è al n. 10 di Dowing Street: nel voto alla Camera dei Comuni sulle varie misure restrittive, previste dal Piano B voluto dal governo contro il dilagare della variante Omicron del cornavirus, quasi 100 deputati Tory hanno votato contro l'imposizione in Inghilterra del Green pass per gli eventi di massa al chiuso.
Nonostante la maggioranza di 80 seggi su cui può contare alla Camera dei Comuni, il premier Tory ha avuto bisogno del sostegno dell'opposizione laburista per far approvare la misura con 369 voti a favore e 126 contrari, di cui 98 Tory. Le anticipazioni delle ore precedenti al dibattito e alla votazione del pacchetto di restrizioni - la cui approvazione era scontata - avevano parlato di una settantina di Tory ribelli, ma i numeri del voto hanno certificato una rivolta più ampia nei ranghi del partito.
Più contenuta, invece, la 'contestazione' al premier sulle altre misure: i parlamentari hanno approvato la reimposizione delle mascherine nella maggior parte degli spazi pubblici al chiuso, con 441 voti contro 41, di cui anche qui la maggior parte (38) conservatori, mentre sono stati 61 i Tory che hanno bocciato l'obbligo vaccinale per il personale sanitario entro aprile 2022, anche questo però approvato dai Comuni.
"Non vogliamo una società in cui sono richiesti documenti e le persone sono private della loro libertà", ha affermato il Tory Tim Loughton durante il dibattito ai Comuni. Anche il conservatore Mark Harper, tra i leader dei 'ribelli', ha accusato il proprio governo di essere entrato inutilmente in "modalita' panico ed emergenza". In aula, il ministro della Salute, Sajid Javid, ha difeso il Piano B, ribadendo che le misure sono "proporzionate" di fronte alla minaccia della nuova variante Omicron che ha portato nelle ultime 24 ore a quasi 60mila i nuovi contagi nel Regno Unito.
Il voto ai Comuni rappresenta il piu' forte colpo inferto a BoJo dal suo stesso partito, dopo la sua trionfale vittoria elettorale del dicembre 2019, e getta ulteriori ombre sulla tenuta della sua leadership, ammaccata dal recente scandalo del party di Natale a Downing Street, l'anno scorso, in pieno lockdown.
Sir Geoffrey Clifton-Brown, tesoriere del Comitato 1922, l'organismo interno al partito conservatore che sovraintende alle elezioni del leader, ha avvertito che Johnson "e' in pericolo" e che il prossimo anno "e' possibile" venga aperto un voto di sfiducia sulla sua leadership. La settimana potrebbe peggiorare ulteriormente per il primo ministro: giovedi', si terranno le elezioni suppletive nel North Shropshire, da piu' parti considerate un referendum su Bojo e dove i conservatori non sono dati per favoriti.
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