AGI - Il mondo del nuoto francese è in subbuglio per l’incriminazione di un eroe nazionale, il due volte campione olimpico, Yannick Agnel, accusato di stupro e aggressione sessuale su una tredicenne.
“Per noi è più che uno shock” ha ammesso Gilles Sezionale, presidente della Federazione francese di nuoto (Ffn), che si è costituita parte civile ed è a disposizione della vittima per “accompagnarla in questa prova”.
Doppio campione olimpico a Londra nel 2012, la scorsa estate Yannick Agnel è stato denunciato per aggressione sessuale e stupro dalla figlia del suo ex allenatore, che all’epoca dei fatti – nel 2016 – aveva 13 anni mentre lui ne aveva 24.
L’informazione giudiziaria nei confronti dell’ex campione riconvertito nell’e-sport e consulente di diversi media si è conclusa con la sua formale incriminazione nei giorni scorsi.
La procuratrice di Mulhouse – luogo in cui si sarebbero verificati i fatti 5 anni fa – Edwige Roux-Morizot ha messo Agnel sotto controllo giudiziario: il giovane - ha raccontato- ha effettivamente riconosciuto la “materialità dei fatti” di cui viene accusato, ma ha affermato di non aver avuto “il sentimento che ci sia stata costrizione” della vittima.
Al centro della vicenda giudiziaria c’è la “differenza di età molto importante” – ha sottolineato il magistrato – tra la vittima e l’imputato.
In Francia la legge vieta ogni relazione sessuale tra una persona maggiorenne e un minore di meno di 15 anni, anche se è consenziente. Edwige Roux-Morizot non ha escluso che la personalità “molto forte” del campione abbia potuto influire su tutta la situazione.
Dall'oro di Londra
La carriera dell'ex nuotatore di Nimes, ora 29enne e ritiratosi dalle piscine dal 2016, ha avuto il suo apice nel 2012 alle Olimpiadi di Londra, dove il nuoto francese ha ottenuto i risultati più vittoriosi della sua storia.
Delle sette medaglie che l'Hexagone si portò a casa, Agnel era protagonista in tre: l'oro nei 200 m e con la staffetta 4x100 m e l'argento con la 4x200 m. Agnel, una silhouette slanciata che supera i due metri, doti acquatiche eccezionali e un'immagine di "intellettuale" coltivata a colpi di richiami letterari, incarna perfettamente quell'età dell'oro. All'epoca aveva solo 20 anni.
Ma già a 17 aveva mostrato una certa singolarità: quando tutti nuotavano con le mute in poliuretano nel 2009, lui si atteneva al classico costume da bagno. All'inizio del 2015, un dramma: la morte in un incidente in elicottero sul set di uno show televisivo di Camille Muffat, suo compagno di allenamento.
Alla fine ingloriosa
L'anno dopo la sua carriera si chiude tristemente, ad appena 24 anni, con la disastrosa Olimpiade 2016, tra qualificazioni incredibili, l'eliminazione dai 200m e le critiche dai compagni di squadra della staffetta 4x200m per la sua assenza.
Quell'anno, il 2016, Agnel si allenava per lo più a Mulhouse (Alto Rodano), ma anche in Thailandia, dove la società Mulhouse Olympic Natation svolse numerosi stage e a Rio de Janeiro, città che all'epoca ospitò le Olimpiadi.
La vittima, oggi 19enne, ha ripensato ai fatti ed è sprofondata nella sofferenza e nella depressione, decidendo poi di sporgere denuncia contro l’ex campione allenato dal padre, Lionel Horter. A sostenere la vittima è l’associazione Colosse aux Pieds d’Argile, specializzata nell’assistenza a chi ha subito violenze sessuali.
La procura aveva richiesto la detenzione provvisoria dell’ex campione di nuoto, proprio per evitare che potesse esercitare pressioni sulla vittima, ma il giudice ha invece optato per il controllo giudiziario.
Agnel ha dovuto però consegnare il suo passaporto alla giustizia, non può uscire dalla regione di Parigi né andare a Mulhouse o entrare in contatto con il suo agente, Sophie Kamoun, e con la famiglia della vittima.
Stop a collaborazione con France-Info
La scorsa settimana il campione è stato arrestato nella sua abitazione parigina e ha trascorso 48 ore sotto custodia della polizia a Mulhouse per poi essere formalmente incriminato da un giudice istruttorio.
Intanto l’emittente FranceInfo, dove da qualche mese Agnel faceva l'editorialista, ha sospeso la collaborazione e lo stesso ha fatto il club sportivo Mces, di cui era direttore dal 2019. Il notatore si era anche lanciato nella scrittura: doveva pubblicare a gennaio "Les Racines du soleil", un racconto ispirato dalla storia del nonno; ma le edizioni Arthaud hanno annullato l’uscita del libro. Insomma un colosso i cui piedi di argilla si stanno sgretolando.