AGi - La partita di calcio tra Belenenses e Benfica di sabato sera è stata sospesa 'per Covid', con la squadra di casa ridotta in sei giocatori dopo che aveva iniziato con appena nove in campo a causa dei positivi e delle quarantene per ben 17 membri della rosa.
In Portogallo è scoppiata la polemica per la scelta di giocare ugualmente, ma è comunque la spia che il 'miracolo' lusitano contro la pandemia rischia di incrinarsi.La quarta ondata di Covid sta infatti allarmando anche il Paese primo della classe in Europa con l’87% della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale (il 100% tra gli over 65) e una campagna per la terza dose ben avviata.
I numeri sono ancora contenuti, 3.364 nuovi casi e 12 morti nell'ultimo bollettino, ma il premier Antonio Costa non si fida e da mercoledì prossimo ha proclamato lo "stato di calamità" che prevede il ritorno allo smart working e l'obbligo di un tampone negativo per chi entra nel Paese.
Inoltre, per timore della variante Omicron, sono stati sospesi tutti i voli dall'ex colonia del Mozambico. "Non stiamo così bene quanto vorremmo stare", ha spiegato Costa annunciando una serie di misure. A gennaio i 10 milioni di portoghesi entreranno in una "settimana di contenimento", non un nuovo lockdown ma un giro di vite dal 2 al 9 gennaio: smart working obbligatorio, discoteche chiuse, vacanze natalizie prolungate per tutti gli alunni (le scuole riapriranno il 10 gennaio), uso della mascherina obbligatorio in tutti gli spazi chiusi.
La scelta di una stretta a gennaio potrebbe anche essere una mossa propagandistica in vista delle elezioni anticipate del 30 gennaio in cui il premier punta al bis dopo la rottura della coalizione di sinistra al governo.