AGI - Le sanzioni dell'Unione europea contro la Bielorussia, considerata consapevolmente responsabile della crisi dei migranti al confine con la Polonia, sono "senza speranza" e "controproducenti". Lo sostiene il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, in un colloquio con il capo della politica estera Ue Josep Borrell.
Borrell ha anticipato nel weekend che i ministri degli Esteri decideranno di ampliare le sanzioni includendo tutti quelli che partecipano "al traffico di migranti", ovvero compagnie aeree, agenzie di viaggio e funzionari.
Makei ha risposto informandolo delle "misure adottate dalla Bielorussia per ridurre il flusso di migranti da Asia, Africa e Medio Oriente". Al centro del colloquio, anche la delicata situazione umanitaria delle migliaia di migranti che affollano la frontiera per entrare in Ue.
"La vita delle persone deve essere protetta e le agenzie umanitarie devono avere accesso - secondo quanto ha detto Borrell - La situazione attuale è inaccettabile e deve finire. Le persone non dovrebbero essere usate come armi".
Entrambi gli interlocutori, secondo quanto fatto sapere da Minsk, "hanno concordato di mantenere aperti i canali di dialogo" e la Bielorussia "ha riaffermato la sua disponibilità di principio per un dialogo paritario e reciprocamente rispettoso con l'Unione europea".
La conversazione telefonica tra il ministro bielorusso e Borrell è avvenuta alla vigilia della riunione dei ministri degli esteri dell'Unione europea in programma oggi, lunedì 15 novembre, a Bruxelles, dove ci si aspetta che venga approvato un nuovo quadro giuridico che permetterà di imporre ulteriori sanzioni alla Bielorussia per la crisi dei confini.