AGI - Le misure di prevenzione e ripristino della città costiera di Tangier, nella baia di Chesapeake, Stato della Virginia, proprio davanti le città di Washington e Norfolk, costeranno circa 250-350 milioni di dollari. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Climate, condotto dagli scienziati del College of William and Mary, che hanno evidenziato come il caso della località di Tangier rappresenti un esempio delle conseguenze e dei rischi dovuti all'emergenza climatica.
La città di Tangier si trova in una delle ultime isole abitate nella baia di Chesapeake, spiegano gli autori, e dal 1967 ha perso il 62 per cento della sua area montana abitabile. Secondo le proiezioni attuali, la zona potrebbe sperimentare un ulteriore declino nei prossimi 15-30 anni. La popolazione della città si è ridotta a 436 abitanti, registrati nel 2020, a fronte di oltre 1.100 censiti nei primi anni del 1900.
"Il nostro lavoro - afferma David Schulte - mostra che l'innalzamento del livello del mare ha già avuto un grave impatto su questa piccola città statunitense. Gli abitanti dell'isola diventeranno presto rifugiati climatici a causa delle condizioni sempre più difficili che caratterizzeranno l'isola".
Il team ha analizzato i dati sull'innalzamento del livello del mare locale, confrontando il tasso di conversione da zone montane a zone umide con il declino della popolazione. Stando ai risultati del gruppo di ricerca, Tangier ha perso il 62 per cento della propria area montana originale. I risultati suggeriscono che se l'innalzamento relativo al livello del mare dovesse continuare al livello attuale, nel 2033 la cresta occidentale subirà la conversione completa alle zone umide, che nel 2035 si verificherà anche nella cresta principale e nel 2050 nella cresta del Cantone.
"Abbiamo notato che l'innalzamento del livello del mare locale nella regione di Chesapeake Bay è superiore alla media globale - continua Schulte - ma sta accelerando a una tendenza simile al tasso medio globale. La conversione delle alture in zone umide è stata generalmente caratterizzata da un trend in accelerazione, proprio come l'innalzamento del livello del mare che lo sta guidando".
Gli esperti hanno utilizzato i dati relativi agli sforzi governativi degli Stati Uniti per stimare i costi di protezione e ripristino della città di Tangier. Gli autori suggeriscono che tale spesa ammonterà a circa 250-350 milioni di dollari. Le azioni necessarie a implementare tali strategie comprendono, ad esempio, l'applicazione di pietre lungo le coste più vulnerabili o l'innalzamento delle creste tramite sabbia dragata. Possono inoltre essere adottate soluzioni a base naturale, come barriere di ostriche, che costerebbero da 100 a 300 mila dollari per ogni ettaro di area coperta dai bivalvi. Quando lo spostamento umano diventerà inevitabile, sarà necessario un investimento compreso tra 100 e 200 milioni per consentire la migrazione di circa 436 abitanti.
"Le nostre stime indicano che Tangier non sarà più abitata entro il 2053 - osserva Schulte - sebbene il declino della popolazione non possa essere attribuito solo all'innalzamento del livello del mare, molti dei problemi sociali che la città deve e dovrà affrontare, come la mancanza di nuovi spazi da destinare a usi commerciali o residenziali, sono ad esso collegati".
"Tangier rappresenta un esempio palese delle possibili conseguenze dell'emergenza climatica - conclude l'autore - moltissimi americani vivono attualmente in città costiere, che tra qualche decennio potrebbero sperimentare difficoltà dovute all'innalzamento del livello del mare. Gran parte della popolazione non si rende conto della situazione, speriamo che il nostro studio possa contribuire a diminuire il tasso di disinformazione legato a questi rischi".