AGI - Migliaia di persone si sono radunate in strada a Glasgow sfidando pioggia e vento in un corteo per attraversare la città e chiedere soluzioni ecologiche ed eque alla Cop26. I vari gruppi hanno convocato il Global Climate Justice Day sperando di riunire circa 100.000 persone.
La marcia è iniziata a Kelvingrove Park alle 12 del 6 novembre. Promossa da piattaforme ambientaliste, indigene, sindacali e femministe, tra le altre, alla manifestazione hanno partecipato attivisti come Leonidas Iza, della Confederazione delle nazionalità indigene dell'Ecuador, o Verónica Gago, della piattaforma argentina Ni Una Menos. In un'atmosfera festosa, malgrado il grande spiegamento di forze di polizia e le cattive condizioni meteo i manifestanti hanno marciato per circa cinque ore fino a raggiungere il Glasgow Green Park. Parallelamente si sono svolte manifestazioni in 200 città in tutto il mondo, da Seul a Rio de Janeiro, passando per Manila, Città del Messico, Lisbona, Los Angeles, Nairobi, Sydney, Parigi, Londra, Dublino, Stoccolma e in decine di altre città di tutti i continenti.
L'obiettivo è ottenere "giustizia climatica" e misure immediate soprattutto a favore delle comunità che già risentono del riscaldamento globale, e soprattutto nei Paesi più poveri. A Glasgow era presente anche l'attivista più famosa del mondo, la svedese Greta Thunberg, dopo che ha urlato in piazza la sua rabbia per "il fallimento della Cop26".
Ultimi giorni per la Cop26
Ultimi giorni per la conferenza sul clima dell’Onu a Glasgow: il documento che ne uscirà, mercoledì 10 novembre, cercherà di smentire le accuse dei giovani ambientalisti secondo i quali la Cop26 è stata inutile e poco concreta.