AGI - Un afroamericano, ex agente di polizia e sindacalista che ha fatto della battaglia contro il razzismo una priorità del suo impegno, è il nuovo sindaco di New York: sarà il secondo afroamericano a governare la capitale morale, economica e finanziaria degli Stati Uniti. Senatore dello Stato, presidente del distretto di Brooklyn, ex capitano di polizia Eric Adams, 61 anni, ha battuto con netto distacco Curtis Sliwa, il pittoresco repubblicano fondatore dei Guardian Angles, la fondazione no-profit volontaria per la prevenzione del crimine.
Assumerà la carica di sindaco di New York a gennaio, al posto di Bill de Blasio, e sarà il secondo sindaco nero nella storia della megalopoli dopo David Dinkins. Nato in una famiglia povera a Brooklyn, cresciuto nel Queens, da ragazzo quasi 'flirtava' con la criminalità così come molti newyorkesi degli strati più popolari, ora ha promesso che lavorerà per ridurre le disuguaglianze in quello che è il tempio del capitalismo, messo a dura prova dalla pandemia di covid-19, che ha fatto 34mia morti; ma si batterà anche contro l'insicurezza e la criminalità, la principale preoccupazione di una parte del suo elettorato, che gli ha dato fiducia per la sua vasta esperienza di 22 anni nelle forze dell'ordine. "Tra quattro anni, la città non sarà più la stessa", ha promesso.
A differenza di De Blasio, spinto alla vittoria nel 2013 da un messaggio dai toni populisti, Adams, un centrista, ha prevalso nelle primarie Dem grazie al sostegno della classe media, alla comunità nera e al movimento operaio ma anche grazie all'appoggio dei ricchi che ha corteggiato: vegano, sempre armato di sorriso e con una smisurata fiducia in se stesso, è riuscito a stringere alleanze trasversali in tutti i quartieri della città: le comunità più deprivate come quella afroamericana a quella latina; ma battendo ogni angolo della Grande Mela è riuscito anche a trovare consenso tra le grandi fortune dell'èlite degli affari, come il proprietario dei Mets Steve Cohen o l'ereditiera di Loews, Laurie Tisch.
Aiuti che, tradotti in donazioni che hanno sfiorato i nove milioni di dollari, gli hanno permesso prima di scalzare i candidati più progressisti, nelle primarie del partito, e poi vincere.
E il suo messaggio - "La sicurezza pubblica è il prerequisito per la prosperità" - ha conquistato anche gli elettori democratici della classe operaia fuori delle enclavi tradizionalmente liberali di Manhattan. Adesso lo attende una grande scommessa: gestirà un bilancio che è il più ricco di un comune negli Stati Uniti; e siederà sulla poltrona considerata più scomoda, in Usa, dopo quella alla Casa Bianca.