AGI - Sul clima si è arrivati alla "resa dei conti", è giunto il momento di "trasformare le parole in azioni" e comunque se l'uomo risce a salvarsi "dal disastro non è ancora certo": a Westminster, dinanzi alla Camera Comuni, aggiornando sugli impegni raggiunti al G20 e quanto attende la COP26, il premier britannico Boris Johnson ha assicurato che, per frenare il cambiamento climatico, sono stati compiuti passi in avanti ma che tanto resta ancora da fare.
Bojo ha sintetizzato i progressi raggiunti: gli Stati Uniti e oltre 100 altri Paesi hanno concordato di ridurre le proprie emissioni di metano del 30% entro il 2030, stessa scadenza che si sono posti 122 Paesi per porre fine alla deforestazione; infine, le nazioni che rappresentano il 90% dell'economia mondiale sono ora impegnate per la neutralita' carbonica (erano il 30% due anni). Ma ha riconosciuto che molto resta ancora da fare e poi ha ammesso: "Se riusciamo a salvarci dal disastro non è ancora certo". Il premier ha infine preannunciato che le prossime due settimane implicheranno ancora "un lungo negoziato".
Sempre a Glasgow il presidente americano ha incalzato i grandi assenti alla conferenza sul clima: "E' una questione enorme e la Cina se n'è andata. Come si può fare così e poi rivendicare una leadership mondiale? Lo stesso vale per la Russia di Putin". La risposta non ha tardato ad arrivare: "Non siamo stati noi a ritirarci dagli accordi di Parigi", ha tuonato su Twitter il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite, Zhang Jun, in un riferimento implicito alla mossa degli Stati Uniti sotto l'amministrazione guidata da Donald Trump.
Mosca: brucia la Tundra ma anche la California
Nel rimandare al mittente le accuse di scarso impegno nella lotta al cambiamento climatico, il portavoce del Cremlino ha risposto a distanza al presidente Usa Joe Biden, ricordandogli i problemi di cui soffre anche l'America.
"La tundra sta davvero bruciando, ma non dimentichiamo che le foreste stanno bruciando anche in California, in Turchia e in altri Paesi del mondo. Queste sono esattamente le conseguenze del cambiamento climatico che stiamo affrontando", ha detto Peskov. Ieri, Biden aveva criticato i leader di Russia e Cina per non essersi presentati al summit Onu sul clima, Cop26, in corso a Glasgow. "La sua tundra sta bruciando, ha seri, seri problemi col clima", ma non vuole fare nulla, ha denunciato Biden riferendosi al collega Vladimir Putin.