AGI - Un intervento di pochi minuti, da Capitol Hill, che ha avuto l’effetto di scuotere le ultime certezze dei Democratici. Il senatore Joe Manchin, il centrista che sta tenendo in scacco i progressisti, ha assestato un colpo all’agenda Biden, indicando il suo 'no' al piano da 1750 miliardi di assistenza medica, sociale e di misure sul clima.
"I giochi politici sono finiti - ha detto - non sosterrò una legge da migliaia di miliardi senza avere la massima chiarezza sul suo impatto nei conti pubblici".
Manchin ha attaccato i democratici della Camera che hanno minacciato di non votare il piano Infrastrutture se prima non verrà approvato quello sulla spesa sociale. "Se pensano di ottenere il mio voto in questo modo - ha avvertito Manchin - non lo avranno".
Poi, l’affondo: "Quello che vedo è il gioco delle tre carte, un giochino che potrebbe trasformare un piano da 1750 miliardi in quasi il doppio".
Il senatore è poi andato via, senza rispondere alle domande dei giornalisti. Dopo la dichiarazione di Manchin, senza il voto del quale nessun piano ha possibilità di passare al Senato, il presidente Joe Biden ha inviato un messaggio rassicurante, dicendo di essere "fiducioso" che alla fine si raggiungerà un accordo. Ma al momento la situazione sembra piombata di nuovo in uno stallo pericoloso per la Casa Bianca.
Tre mesi di trattative hanno svuotato i due piani, che dovevano rappresentare il fiore all’occhiello del “New Deal” di Biden.
Quello sulle infrastrutture è stato più che dimezzato, quello su welfare e clima tagliato della metà, demolito, privato di alcuni passaggi chiave come gli investimenti per favorire la transizione degli edifici dall’uso di combustibili fossili a energia pulita.
Alla Camera i democratici sono attesi, fin da domani, per approvare il pacchetto di misure da 1200 miliardi sulle infrastrutture, che ha ottenuto il gradimento di Manchin, e quello sulla spesa sociale. “Noi - ha promesso la leader progressista Pramila Jayapal - approveremo entrambi i piani alla Camera nei prossimi due giorni”. Il problema sarà al Senato, dove Manchin ha ufficialmente alzato l'ultimo muro.