AGI - E’ riuscito a scappare dal suo Paese l’interprete afghano che nel 2008 salvò Joe Biden dopo un atterraggio di emergenza in elicottero.
Aman Khalili ha annunciato che lui e la sua famiglia hanno lasciato il Paese la settimana scorsa, attraversando il confine del Pakistan.
Veterani americani e soldati afghani hanno collaborato nelle ultime settimane per trovare una via di fuga a collaboratori la cui vita era a rischio, dopo il ritorno al potere dei talebani.
Tredici anni fa, Khalili fece parte di un contingente inviato in una valle a nord di Kabul per recuperare Biden e altri due senatori americani, tra cui l’attuale inviato sul clima John Kerry, dopo che il loro elicottero aveva dovuto compiere una manovra d’emergenza.
L’atterraggio era avvenuto in una zona controllata da Al Qaeda.
Khalili, oltre a svolgere il ruolo di interprete, aveva fatto allontanare la gente del posto e poi era rimasto per più di dieci ore di guardia, assieme ai compagni, fino a quando il futuro presidente degli Stati Uniti non era stato prelevato e portato al sicuro.
La storia dell’afghano era stata raccontata dal Wall Street Journal, con un articolo apparso il 31 agosto. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, commentando la notizia, aveva promesso che l’amministrazione Biden avrebbe fatto di tutto per aiutare Khalili a lasciare l’Afghanistan. Come è effettivamente accaduto.