AGI - L'Iran ha raggiunto un nuovo traguardo nel suo programma nucleare: possiede 120 chilogrammi di uranio arricchito al 20%.
Lo ha reso noto il capo dell'Organizzazione per l'energia atomica, Mohammad Eslami. "Abbiamo superato i 120 chili. Abbiamo più di quella cifra. La nostra gente sa bene che (i Paesi occidentali, ndr) dovrebbero darci il 20% di carburante arricchito da utilizzare nel reattore di Teheran, ma non lo hanno fatto", ha aggiunto Eslami a mo' di spiegazioni.
"Se i nostri scienziati non lo producessero, avremmo problemi di mancanza di carburante al reattore di Teheran".
Il reattore di Teheran fu consegnato all'Iran dagli Stati Uniti negli anni '60 per produrre radioisotopi da utilizzare in cure mediche e nell'agricoltura, e da allora è stato modificato per funzionare con il 20% di uranio arricchito, che il Paese ha cominciato a produrre nel 2012.
A fine agosto, si riteneva che l'Iran avesse raggiunto 84,3 chili di riserve di uranio arricchito al 20%, mentre a maggio, secondo il rapporto Aiea (l'Agenzia internazionale per l'energia atomica) ne aveva 62,8.
Tra l'altro, ad aprile, la Repubblica islamica ha superato il limite di arricchimento del 60%, avvicinandosi al 90% necessario per realizzare una bomba nucleare; e da allora ha prodotto dieci chili di uranio di questo tipo. Ma da notare che, in base all'accordo sul nucleare siglato con le potenze mondiali, l'Iran non dovrebbe arricchire l'uranio oltre il 3,67%. Da quando però l'allora presidente Usa, Donald Trump, ha ritirato Washington dall'accordo nel 2018, Teheran ha progressivamente abbandonato l'intesa.
Adesso arriva l'annuncio, che tra l'altro coincide con un'apertura di Teheran alla ripresa dei colloqui, che sono da tempo in stallo. "Stiamo valutando il comportamento degli Usa: se riflette un ritorno completo agli impegni presi (da parte di Washington, ndr), possiamo essere ottimisti per quanto riguarda i negoziati a Vienna" sul nucleare iraniano, sospesi da giugno, ha detto nei giorni scorsi il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian. E ancora prima, mercoledì, al termine di un incontro a Mosca con il suo omologo Serghei Lavrov, lo stesso Amirabdollahian aveva sostenuto che l'Iran si aspetta che i negoziati sul nucleare riprendano "presto".