AGI - "Ho la democrazia dalla mia parte... e probabilmente anche il tempo": lo ha sottolineato la premier scozzese Nicola Sturgeon in un'intervista al Financial Times, guardando all'indipendenza da Londra. Dopo il fallimento del referendum del 2014, la Brexit ha posto la questione in una nuova prospettiva, più favorevole, secondo la leader del Partito nazionale scozzese (Snp).
"Non posso guardare avanti e dire esattamente come si risolverà questa impasse costituzionale, ma si risolverà da sola, e si risolverà dalla parte della democrazia, perché in realtà l'alternativa è piuttosto impensabile", ha affermato, mettendo l'accento su "i dati demografici del sostegno all'indipendenza".
Restare nel Regno Unito post-Brexit è più rischioso che abbracciare la secessione, ha sostenuto Sturgeon, convinta che "le conseguenze di non essere indipendenti siano molto, molto maggiori di quanto non fossero probabilmente nel 2014. Ne varrà la pena? Assolutamente".
Il premier britannico Boris Johnson ha ribadito che non approverà un altro referendum sull'indipendenza, ponendo le basi per una potenziale battaglia legale tra Edimburgo e Londra. Nonostante i sondaggi abbiano registrato un calo nel sostegno all'indipendenza tra gli scozzesi, i numeri indicano anche che la maggioranza dei giovani è a favore: oltre il 60% dei 16-34enni voterebbe per lasciare il Regno Unito, ha sostenuto un'analisi di Panelbase il mese scorso.