AGI - La Germania e la Polonia sono indissolubilmente legate fra di loro: e non si tratta solo di vicinanza geografica, che di per sé contribuisce a stimolare rapporti di 'buon vicinato', ma di una lunga storia di relazioni commerciali ed economiche.
Negli ultimi 30 anni il volume di scambi tra Berlino e Varsavia è passato da 8 a 123,5 miliardi di euro. Le relazioni tra i due Paesi si sono fatte sempre più strette, con un dinamismo accentuato soprattutto nell’ultimo decennio tanto da indurre diversi analisti a vedere nel commercio una necessaria ancora di stabilità nelle relazioni tra Berlino e Varsavia.
Secondo un rapporto della KfW Research oggi la Polonia è il quinto fornitore della Germania, che dagli anni Novanta a oggi si è ritagliato il ruolo indiscusso di principale partner commerciale della Polonia.
È stata l’adesione all’Unione europea ad aver messo il turbo alla scalata polacca tra i partner commerciali di Berlino, passando dal dodicesimo posto del 2005 al sesto del 2019, dopo Cina, Paesi Bassi, Stati Uniti, Francia e Italia, ma riuscendo a scalzare il Regno Unito. Secondo gli analisti a guidare il decollo degli scambi commerciali tra i due Paesi nell’ultimo decennio è stata soprattutto la costante crescita della domanda polacca di nuove tecnologie per la produzione e di beni di consumo, che ha trovato nella Germania sia un partner affidabile sin da quando Varsavia si è aperta all’economia di mercato, sia un modello per le imprese polacche nelle nuovo regime di libertà commerciale. Di contro le aziende tedesche da un lato hanno potuto espandersi sul mercato polacco, molto ricettivo ai nuovi beni di consumo dopo anni di scarsità e economia controllata, dall’altro hanno beneficiato di manodopera qualificata e a basso costo.
Oggi la Germania è di gran lunga il principale partner commerciale della Polonia: Berlino da sola nel 2019 ha contato il 27,5% delle esportazioni polacche, seguita da Praga con il 6,2%% e dal Regno Unito con il 6%. La Germania è anche il principale fornitore della Polonia con una quota del 21,4%, seguita dalla Cina con il 12.3% e dalla Russia con il 6,5%. Inoltre la Polonia ha notevolmente migliorato i numeri dell'export. Verso la Germania partono soprattutto auto (13,6%) componenti di ingegneria meccanica e macchinari (9,9%) e prodotti alimentari (9,3%) per un totale di circa 62 miliardi di euro. Merito anche di un ingente flusso di investimenti stranieri, che hanno migliorato le infrastrutture e le capacità produttive e organizzative di Varsavia, e dei fondi europei, di cui la Polonia è tra i principali beneficiari.
Di contro, la Germania comincia a diventare terra di investimento anche per le aziende polacche: quelli diretti delle aziende di Varsavia sono cresciuti con vigore negli ultimi anni, arrivando a circa 2 miliardi di euro secondo i dati della Deutsche Bundesbank. Circa 1.500 aziende polacche attualmente operano in Germania e sono principalmente attive nell'edilizia, nei settori dei trasporti e della logistica e in quella alimentare.
Molte piccole e medie imprese polacche di successo e ben finanziate aspirano ad espandersi nei mercati internazionali e la Germania è una destinazione d'investimento particolarmente attraente per loro. Un fenomeno che da un lato rende obsoleta l’immagine di una Polonia povera e terra di conquista per le aziende straniere, dall’altro fa diventare Varsavia un parnter economico con cui tocca fare i conti, anche in vista della crisi politica con Bruxelles.