AGI - "Eitan verrà rimandato in Italia. Lì, un giudice dovrà decidere, sulla base dell'interesse del bambino, con chi vivrà". È la convinzione di Abraham Dviri, avvocato israeliano specializzato in diritto di famiglia.
Parlando all'AGI, il legale non lascia margini: "La Convenzione dell'Aja sostiene che portare via un bambino dal luogo dove vive è rapimento e il minore deve tornare lì. Non permette di farsi giustizia da soli e richiede che il bambino torni dove vive e lì un giudice è chiamato a decidere".
"Pertanto, io ritengo che Eitan verrà rimandato in Italia e sarà un giudice italiano, con un processo in Italia, a decidere" tra le due famiglie che se lo contendono.
Un parere che l'avvocato Dviri basa sulla sua esperienza, un caso in particolare: "Alcuni anni fa rappresentai un americano di New York, che viveva nella Grande Mela con la moglie israeliana e il figlio. La moglie decise di andare in Israele per le vacanze di Pesach e portare con sé il bimbo, ottenendo il permesso dal marito di stare via tre settimane. Ma trascorso questo tempo, la donna non rientrò negli Stati Uniti e rimase con il figlio in Israele. Ebbene, il giudice israeliano ordinò il rientro del bimbo negli Usa, nel luogo dove viveva".
Cruciale è la tempistica, proprio per il bene del bambino: nel caso di Eitan, non si può sapere quando arriverà la decisione, ma "non ci vorrà molto", ha assicurato Dviri. "La Convenzione dell'Aja dice che la sentenza deve essere emessa molto velocemente" per evitare che la situazione pesi sempre di più sul bambino via via che il tempo passa.