AGI - Un discorso duro, per la prima volta senza empatia, critico verso il presidente afghano, beffardo verso le forze militari dell’Afghanistan, con un avvertimento ai talebani a non pensare di attaccare gli americani. E con un messaggio chiaro: “Non sono pentito della decisione presa”. Appelli alla comunità internazionale? Nessuno. Come nessun riferimento all’Europa, i cui partner hanno affiancato dall’inizio gli Usa nella missione in Asia centrale. Il messaggio con cui il presidente Joe Biden, parlando dalla Casa Bianca, si è rivolto al mondo per spiegare il collasso in Afghanistan, la fuga degli americani, il precipitare di una situazione che occupa i media di tutto il mondo, è arrivato. E ha segnato una prima volta: mai Biden era parso così duro, glaciale, ma anche isolato. Invece di una difesa, ha lanciato una sfida. “Dovevo scegliere - ha spiegato - se rispettare un accordo sul ritiro preso dal mio predecessore o continuare a combattere i Talebani e rimandare migliaia di soldati di nuovo in Afghanistan a combattere”. “Io - ha aggiunto a quel punto - difendo pienamente la mia decisione”. Biden, che dopo il discorso alla Casa Bianca è tornato rapidamente a Camp David, aveva visto le immagini drammatiche delle ultime 72 ore arrivate da Kabul, con la gente in fuga, la calca di disperati, i corpi dei ragazzi precipitare da un aereo al decollo, nel tentativo di aggrapparsi alle ruote.Il presidente ha detto di essere “rattristato” da ciò che ha visto, ha definito gli avvenimenti “strazianti" ma non è pentito. “I leader politici afghani - ha continuato - si sono arresi e hanno lasciato il Paese. Se qualcosa gli sviluppi della scorsa settimana hanno rinforzato, è l’idea che mettere fine al coinvolgimento americano in questa infinita guerra civile sia stata la scelta giusta”. Biden ha attaccato le forze afghane che “si sono arrese subito”, e difeso i soldati americani.
“Non si può ordinare a loro di fare un passo avanti se poi i soldati afghani non l’hanno fatto. L’esercito afghano è collassato, in alcuni casi senza neanche combattere”. “Io sono il quarto presidente - ha dichiarato - a guidare il Paese mentre c’è una guerra in Afghanistan. Non passerò la responsabilità a un quinto. La responsabilità termina con me”. Fine dell’impegno militare, ma anche dei finanziamenti che “non sono serviti” ad addestrare truppe incapaci di difendere il Paese dai Talebani. “Avevamo ben chiari i rischi legati a un ritiro, ma tutto è avvenuto più rapidamente di quanto avevamo previsto”. Biden ha ribadito l’impegno americano a salvare migliaia di collaboratori afghani dell’esercito Usa, e allo stesso tempo ha avvertito gli integralisti islamici: “Siamo pronti a usare una forza devastante se verranno attaccati i cittadini americani e se verranno interrotte le operazioni di evacuazione” da Kabul. Biden ha lasciato la East Room senza rispondere alle domande. Anche questa, una prima volta.
L'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, attacca il suo successore Joe Biden e ne chiede le dimissioni. Trump definisce il ritiro delle truppe dall'Afghanistan "vergognoso" e "incompetente".
"L'Afghanistan è il risultato militare più vergognoso nella storia degli Stati Uniti. Non doveva essere così!", dice Trump in una delle tante concise dichiarazioni inviate ai media dopo la caduta di Kabul ai talebani. Allo stesso modo, Trump critica il fatto che gli Stati Uniti abbiano ritirato le proprie truppe dal Paese prima di evacuare i civili che hanno sostenuto le forze statunitensi negli ultimi due decenni. "Inoltre, queste persone hanno lasciato (in Afghanistan) apparecchiature di prim'ordine e altamente sofisticate. Chi può credere a tanta incompetenza?" L'ex presidente chiede le dimissioni di Biden, che lo ha sconfitto alle ultime elezioni presidenziali, non solo per la "vergogna" per quello che ha "permesso" che accadesse in Afghanistan, ma anche per il "tremendo" aumento dei casi di covid-19 e la "catastrofe al confine" tra Stati Uniti e Messico.