AGI - La carenza di combustibile causata dalla decisione della banca centrale libanese di eliminare i sussidi per l'acquisto di carburante rischia di mettere in ginocchio il già stremato sistema sanitario libanese e di causare la morte di decine di persone.
L'ospedale dell'Universita' Americana di Beirut, il più grande nosocomio privato del Paese dei Cedri, ha avvertito in un comunicato che "siamo di fronte a un disastro imminente dovuto alla minaccia di una chiusura forzata a partire da lunedì 16 agosto come conseguenza della scarsità di combustibile.
"Respiratori e altri dispositivi medici che salvano vite smetteranno di funzionare", si legge nella nota, "quaranta pazienti adulti e quindici bambini che vivono con il respiratore moriranno subito". Inoltre, prosegue l'ospedale, "180 persone che soffrono di insufficienza renale moriranno dopo alcuni giorni senza dialisi. Centinaia di pazienti oncologici, adulti e bambini, moriranno nelle prossime settimane".
Da settimane, a causa dell'impennata dei prezzi, la società elettrica libanese fornisce energia solo per un massimo di due ore al giorno. Gli ospedali e altre strutture private compensano con il ricorso a generatori autonomi o fornitori alternativi. Senza sussidi, però, i costi saranno insostenibili e la gravissima crisi economica attraversata dal Libano vedrà esplodere l'emergenza sanitaria in piena pandemia.