AGI - Un vaccino per finanziarne un altro: Biontech annuncia la ricerca di un siero contro la malaria, con appoggio e investimenti della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti.
Biontech, che produce con Pfizer il vaccino anti-Covid, si dedicherà a sviluppare un vaccino antimalarico che, nei piani iniziali, dovrebbe essere prodotto direttamente dove serve, in Africa.
"Oggi stiamo unendo le forze verso una svolta nello sviluppo del vaccino contro la malaria", ha detto la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
"La Commissione europea e la Banca europea per gli investimenti stanno sostenendo lo sforzo globale per sviluppare vaccini a mRna contro la malaria". L'Europa metterà in campo "il nostro strumento finanziario per le malattie infettive.
E lavoreremo insieme a BioNTech e con alcuni dei principali attori sanitari globali. Sradicare la malaria è un obiettivo realistico. E ora sappiamo che può essere raggiunto già in questa generazione", ha aggiunto la leader dell'esecutivo Ue.
Intervenendo a "Combattere le malattie infettive - Focus sull'Africa", von der Leyen ha detto: "Più di 400 mila persone muoiono di malaria ogni anno. Due terzi di loro sono bambini di età inferiore ai cinque anni. Ma finalmente, una svolta potrebbe essere a portata di mano. Stiamo assistendo all'inizio di una rivoluzione nella scienza medica: la rivoluzione dell'Rna messaggero".
"In questi mesi, il mondo intero ha visto la potenza della tecnologia mRna, introdotta da BioNTech e altri. Voi, Ozlem Türeci e Ughur Sahin, avete ridotto da dieci anni a dieci mesi il tempo necessario per sviluppare un nuovo vaccino. Grazie a ciò, vengono prodotte miliardi di dosi di un vaccino Covid-19 per l'Europa e il mondo. E la tecnologia dell'mRna può essere un punto di svolta anche nella lotta contro altre malattie. Compresa la malaria. Un vaccino contro la malaria sicuro ed efficace è stato a lungo un obiettivo sfuggente. Ma questo potrebbe cambiare ora".
Gli studi clinici per il nuovo farmaco – che come quello contro il Covid è fondato sulla tecnologia mRna – inizieranno il prossimo anno. Nei piani della BioNTech, la distribuzione a livello globale potrebbe prendere il via nel 2023 o al massimo nel 2024.
Fino ad adesso esiste solo un vaccino approvato, peraltro dall’efficacia limitata, contro il plasmodio, ossia l’agente che scatena la malaria.
E’ un affare “miliardario” e se riuscirà davvero a realizzare un vaccino altamente efficace contro la malaria, “BioNTech potrebbe diventare l’offerente dominante a livello mondiale per farmaci basati sulla tecnologia mRna”.
L’azienda fondata da Sahin e Tuereci – i due scienziati di origini turche sono una coppia anche nella vita – oltre al siero contro il Covid intende a sviluppare con questa tecnologica anche altre malattie. Contro i tumori la BioNTech ha già avviato 15 studi clinici in vista di produzione, mentre sono stati avviati progetti pure contro altre malattie infettive. L’anno prossimo dovrebbero iniziare anche i testi clinici per un prodotto contro la tubercolosi.
A detta degli esperti, la tecnologia mRna potrebbe “rivoluzionare” in pochi anni tutta l’industria farmaceutica. Secondo la banca d’investimento Berenberg Capital Markets, il giro d’affari globale per i medicinali a base mRna potrebbe crescere fino ad 88 miliardi di dollari.
Similmente a quanto accaduto con il vaccino contro il Covid, BioNTech intende prima testare diversi ‘candidati’ al vaccino contro la malaria, alla fine del 2022 inizieranno gli studi clinici per i prodotti più promettenti. Nei piani, una parte della produzione dovrebbe realizzarsi in Africa, ossia nel continente che registra il 90% di tutti i casi.
Stando alle stime dell’Organizzazione mondiale della Sanità, circa 229 milioni di persone si infettano ogni anno con la malaria, il numero dei decessi supera ampiamente la soglia delle 400 mila, due terzi delle vittime sono bambini sotto i cinque anni. Il progetto di BioNTech è sostenuto proprio dall’Oms e dall’Unione Africana.
L’unico prodotto finora approvato contro la malaria è il Mosquirix, che viene distribuito dal 2019 in alcuni progetti-pilota in Ghana, Kenya e Malawi, ma che vanta un’efficacia che non supera il 36%: ossia ben distante dall’obiettivo dell’Oms, che è indicato in almeno il 75%. In Germania anche la Curevac sta lavorando da alcuni anni ad un vaccino contro la malaria fondato sulla tecnologia mRna.