La polizia di Hong Kong ha arrestato il principale editorialista del quotidiano pro-democrazia Apple Day, pochi giorni dopo l'incursione delle forze dell'ordine nella redazione e il congelamento dei beni. Il 55enne, che scrive sotto lo pseudonimo di Li Ping, è sospettato di "collusione con forze straniere per mettere in pericolo la sicurezza nazionale".
Li Ping è uno dei principali editorialisti di Apple Day, ne ha scritti quasi 800 negli ultimi cinque anni, il più recente sulle libertà accademiche in Cina, ha fatto sapere il tabloid finito nel mirino di Pechino e a rischio chiusura imminente. Il suo proprietario, Jimmy Lai, è in carcere dopo essere stato uno dei primi a essere incriminato in base alla nuova legge sulla sicurezza nazionale, imposta dalle autorità cinesi la scorsa estate, tra le proteste degli attivisti filo-democrazia a Hong Kong e della comunità internazionale.
Nel blitz della settimana scorsa, gli agenti hanno arrestato cinque dirigenti, tra cui il direttore Ryan Law e l'ad Cheung Kim-hung, incriminandoli per collusione con forze straniere. Le autorità hanno anche congelato beni per 1,8 milioni di dollari di Hong Kong (pari a 2,3 milioni di dollari), paralizzando il lavoro del tabloid. Se non verranno almeno in parte sbloccati, per venerdì è stata annunciato l'ultimo numero; la redazione delle notizie finanziarie e l'edizione in inglese, insieme al magazine settimanale, hanno fatto sapere di aver già interrotto.