AGI - Il corpo in avanzato stato di decomposizione trovato nel parco nazionale di Hoge Kempen, in Belgio, appartiene a Jurgen Conings, il militare estremista che era scomparso il mese scorso dopo aver lasciato messaggi nei quali minacciava di compiere attentati ai danni di scienziati ed esponenti delle istituzioni. Lo confermano il ministro della Difesa e il capo delle forze armate del Belgio in un comunicato congiunto. Secondo i primi rilievi, Conings si sarebbe suicidato con un'arma da fuoco.
A scoprire il corpo domenica mattina sono stati il sindaco di Maaseik, Johan Tollenaere, e un cacciatore che stavano passando per caso nei paraggi in bicicletta e, avvertito il forte lezzo di decomposizione, hanno contattato le forze dell'ordine. Secondo l'agenzia stampa Belga, il primo a trovare i resti di Conings è stato il cacciatore che, seguendo l'odore, si era imbattuto nel cadavere di un uomo barbuto e vestito di nero con accanto un fucile, una pistola, un'ascia, un coltello e munizioni.
Conings, sostenitore delle teorie della cospirazione sul Covid-19 e fervente oppositore delle restrizioni per contenere il contagio, si era dato alla macchia lo scorso 17 maggio dopo aver fatto incetta di armi in un deposito delle forze armate. Fino a oggi l'intensa caccia all'uomo che aveva coinvolto 500 soldati belgi, con il sostegno di militari tedeschi e olandesi, aveva trovato, come unica traccia del fuggitivo, un telo impermeabile che il quarantaseienne avrebbe usato come bivacco nei pressi del luogo dove aveva abbandonato la sua auto, prima di inoltrarsi nella foresta.
Conings, dopo aver disertato dall'esercito belga, aveva stilato una lista di dieci persone da uccidere, tra i quali Marc Van Ranst, uno dei più celebri virologi del Paese, e il ministro della Difesa, Ludivine Dedonder. La lista era contenuta in una delle tre lettere d'addio lasciate dall'ex istruttore di tiro prima di sparire nel nulla.
Il "Rambo belga", come era stato battezzato dai media, aveva caricato sulla sua automobile un arsenale che, secondo la stampa, includeva addirittura quattro lanciarazzi. Le forze dell'ordine avevano disposto strette misure di sicurezza intorno ai potenziali obiettivi di Conings, tra i quali la ex moglie, l'avvocato coinvolto nel suo divorzio e i superiori che lo avevano degradato in seguito alle minacce inviate lo scorso anno a Van Ranst.
Ex membro del partito di estrema destra Vlaams Belang, Coning era un esperto cecchino che aveva combattuto in numerosi scenari di guerra, come l'ex Jugoslavia, il Libano, l'Afghanistan, il Kosovo e l'Iraq. Il disertore era diventato un idolo per gli attivisti anti lockdown di Belgio e Olanda e il suo nome era stato spesso scandito nel corso delle manifestazioni contro le restrizioni. Gli inquirenti ritenevano che Conings avesse trovato appoggio e riparo proprio grazie al sostegno del quale godeva negli ambienti dell'estrema destra.