AGI - Il nuovo presidente iraniano, Ebrahim Raisi, "noto come il Macellaio di Teheran, è un estremista responsabile della morte di migliaia di iraniani". Lo scrive su Twitter il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid. Raisi, prosegue Lapid, è devoto "alle ambizioni nucleari del regime e alla sua campagna di terrore globale".
Non solo: "L'elezione dell'ultraconservatore Ebrahim Raisi alla presidenza dell'Iran "rende chiare" le "vere maligne intenzioni" della Repubblica Islamica sullo sviluppo di un programma nucleare militare, afferma in una nota Lior Haiat, portavoce del ministero degli Esteri israeliano.
"Crimini atroci"
"Dopo che la Guida Suprema ha dettato con efficacia all'elettorato iraniano chi potesse scegliere, meno del 50% dei cittadini iraniani aventi diritto ha votato per eleggere il presidente più estremista di sempre", scrive Haiat, "il macellaio di Teheran, Ebrahim Raisi, è stato giustamente denunciato dalla comunità internazionale per il suo ruolo diretto nell'esecuzione extragiudiziale di oltre 30 mila persone. E' sanzionato dal Tesoro Usa per questi atroci crimini".
"La comunità internazionale dovrebbe preoccuparsi"
"Una figura estremista, dedita al programma militare iraniano in rapido avanzamento, la cui elezione rende chiare le vere intenzioni maligne dell'Iran e dovrebbe suscitare grave preoccupazione nella comunità internazionale", prosegue il portavoce, "più che mai, il programma nucleare iraniano deve essere fermato immediatamente, riportato del tutto indietro e fermato in modo indefinito. Il programma di missili balistici iraniano deve essere smantellato e la sua campagna di terrore globale contrastata con vigore da una vasta coalizione internazionale".