AGI - Squilla il telefono. “Dimitri, sei tu? Siiiii … sono io, Harry. Lo so che lì a Mosca è un’ora infernale, ma è … come dire… è che a uno dei nostri gli è girato il boccino … Sì, un generale. Ora vi vuole attaccare con i nostri missili, e noi non sappiamo bene come fermarlo”.
Splendore e miseria delle Superpotenze, quando c’era ancora Lei, la Guerra Fredda.
Tempi duri eppure ci ostiniamo a sognarli, in questo marasma di policentrismi ingovernabili in cui si è trasformato il nostro vecchio mondo. Niente di più comodo di quando c’erano loro, le Superpotenze, a pensare a tutto, e noialtri europei mettevamo il burro sul pane - tanto ai cannoni ci pensavano gli altri. E noi ci potevamo permettere di tutto, persino di avere un grande Partito Comunista a casa nostra e di stare, al tempo stesso, nella Nato.
Tutto in fondo nasceva da quello: un telefono (o qualcosa di simile, una rete di contatti e di comunicazioni ultrariservate) che allungava la vita. Partiva dall’Ufficio Ovale, attraversava gli oceani e scavalcava i monti, non si fermava di fronte alle pianure e alle paludi, e in poco meno di un secondo arrivava nella Sala di San Giorgio. E lì Dimitri, o chi per lui, era pronto a sentire un Harry imbarazzato che lo avvisava: a uno dei nostri, un generale a quattro stelle chiamato Ripper, gli era girato il boccino. Bisogna fermarlo altrimenti, morale della Storia, si finisce tutti in gloria.
E vai così, Dottor Stranamore: di bunker costruiti nel silenzio e di progetti eugenetici che partivano da un assunto che sessista è dire poco. Questo: ogni uomo, dieci donne a disposizione. Altro che Mee Too.
Se questo in fondo non è successo, si sappia, è merito della Linea Rossa tra Usa e Stati Uniti. La istituirono i due contendenti, di comune accordo, dopo la Crisi dei Missili di Cuba, quando per davvero si temette, per 13 giorni, di essere arrivati all’Armageddon. Kennedy era giovane, ma non sconsiderato. Khruscev un comunista convinto, ma non uno scriteriato. Fu il momento in cui si stabilirono, definitivamente, le regole del gioco.
Queste: botte da orbi senza esclusione di colpi ma, se il gioco rischia di sfuggirci di mano, time-out e si tratta.
Il potere di un fax
Venne istituita, si diceva, un giorno di giugno del 1963. Non è dato sapere quante volte sia stata effettivamente usata, ma si può presupporre molte per il Vietnam come per gli Euromissili, per lo Yom Kippur come per il crollo del Muro di Berlino. Anzi, qui c’è una certezza: esistono le sbobinature delle conversazioni, che testimoniano come Bush fosse sorpreso tanto quanto Gorbaciov. A forza di mettere burro sul pane, i tedeschi si erano anche fregati i cannoni.
Nel 1956, quando ancora non c’era e francesi e inglesi giocavano a fare le potenze coloniali occupando il Canale di Suez, la sua mancanza si era sentita, ma la cosa non impedì a Mosca e Washington di mettersi d’accordo per bloccare ognuno i suoi: i suddetti francesi e inglesi, ma anche gli israeliani, per l’America; Sadat e le masse arabe appena votatesi al socialismo per l’Urss. State buoni, se potete: c’è una rivolta in Ungheria. Forse se ne poteva fare a meno, ma avercela senz’altro non complicò le cose.
Il memorandum che la creò venne firmato a Ginevra, città che ora ospita il vertice tra Biden e Putin. A guardar bene, dai tempi dell’Impero del Male poco è cambiato: se ne sono dette di tutti i colori anche loro due, ma in fondo hanno l’obiettivo comune di tener buona la Cina.
Alla causa della pace furono votate tutte le diavolerie della scienza e della tecnica a disposizione momento per momento. Si iniziò con otto telescriventi, quattro per parte, a scrivere ad una strana velocità calcolata in baud. Nel 1988 su piazzato un fax. Addirittura. Nel 2008 un satellite e un cavo in fibra ottica. Da allora però qualcuno ha escogitato il G5 ed è lecito chiedersi come si faccia a garantire la privacy anche a quel livello. Il fishing è sempre dietro l’angolo. Forse è più sicuro il piccione viaggiatore.
Si dice che il telefono in quanto tale sarebbe stato evitato di proposito: scripta manent, e poi il parlato è più facile fraintenderlo. Se così, Kubrick aveva torto marcio: valle a tradurre in russo, dando il senso del momento tragico, frasi come “gli è girato il boccino”. È anche vero, poi, che lo scritto aveva aiutato a risolvere la crisi dei missili di Cuba.
Khruscev a un certo punto aveva mandato un messaggio distensivo, il Comitato Centrale del Pcus uno bellicoso; Kennedy non sapeva che pesci pigliare. Gli sussurrò all’orecchio il fratello Bob, che sarà stato un Tigellino ma quella volta ci prese in pieno e dobbiamo essergliene grati anche a nome della nostra discendenza: “Considera solo quello che ti fa più comodo”. Jack il Savio scelse il primo, e pace fu.
Non c’è niente di più salutare di una bella scazzottata, se sai che tanto alla fine non ci si fa male.