AGI - Non si è ancora concluso lo spoglio dei voti per le elezioni presidenziali in Perù ma la vittoria del candidato di sinistra, Pedro Castillo, sembra ormai un dato acquisito. Con solo lo 0,97% delle schede ancora da scrutinare, Castillo mantiene un vantaggio di 71.441 voti, con il 50,204% contro il 49,796% della candidata conservatrice, Keiko Fujimori, che ora rischia di tornare dietro le sbarre dopo che un procuratore ha chiesto il suo arresto.
Una rimonta della figlia dell'ex presidente Alberto Fujimori sarebbe un'autentica anomalia statistica. Fujimori ha denunciato "frodi di massa" e ha chiesto il riconteggio in centinaia di sezioni nelle quali, sostiene, le firme e le schede sono state falsificate.
Per la quarantaseienne la posta in gioco va ben oltre l'elezione. In queste ore un procuratore peruviano ha chiesto la detenzione cautelare per Fujimori, che è stata rinviata a giudizio per corruzione e, se eletta, potrebbe contare sulla sospensione del processo.
L'accusa ha chiesto oltre trent'anni di carcere per la leader di Fuerza Popular, che è accusata di aver ricevuto finanziamenti illeciti per le campagne elettorali del 2011 e del 2016 dalla società costruttrice brasiliana Odebrecht, al centro di uno scandalo per corruzione. Fujimori, che è già stata detenuta in attesa di giudizio per 16 mesi, ha potuto godere durante la campagna elettorale della libertà provvisoria, che presto potrebbe esserle revocata